Tennista rivela un segreto personale destinato a creare moltissimo scalpore
É un periodo decisamente molto particolare per le comunità LGBT che in alcuni paesi sono apertamente osteggiate se non addirittura fuori legge.
Se ne parla molto ad esempio in vista dei prossimi mondiali di calcio in Qatar, dove l’omosessualità è illegale e punita.
Omosessualità fuorilegge
La Russia sotto questo aspetto è uno dei paesi più restrittivi in assoluto. Con una legge che esiste dal 2013 e che punisce con condanne molto severe, anche con il carcere, chiunque faccia propaganda o proselitismo per la sua scelta sessuale o di genere.
Una legge che inizialmente era stata votata e approvata per tutelare i diritti dei minori. Ma che poi è stata estesa anche agli adulti. In Russia non si possono organizzare gay pride, e chi partecipa o dichiara la propria adesione a movimenti che sostengono la comunità LGBT è passibile di denuncia e condanna.
Daria Kasatkina, la tennista gay
Daria Kasatkina, tennista numero 12 del ranking mondiale, ha fatto molto di più. Ha dichiarato la sua omosessualità, tenuta nascosto fino a oggi con grande sofferenza personale: “É stato come vivere in un armadio, di nascosto – ha dichiarato la tennista russa, 25 anni – e non ne posso più. non si può vivere così. É una mancanza di rispetto nei confronti di te stesso, della tua famiglia e di chi ha l’unica colpa di amarti. Ho una compagna, sono omosessuale, sono felice. E chi ha problemi con questo può andare a farsi fottere”.
Daria Kasatkina, semifinalista del Roland Garros sconfitta da Iga Swiatek, segue l’esempio di Nadya Karpova, calciatrice russa della Nazionale che pochi giorni fa ha confessato di amare una donna. La tennista rischia di essere estromessa dalle competizioni della sua nazionale, per altro esclusa d’ufficio da qualsiasi evento internazionale dopo la guerra in Ucraina.
“Sono momenti difficili per la libertà di ogni individuo – ha detto la Kasatkina in una lunga intervista alla blogger russa Vitya Kravchenko – ognuno deve fare la sua parte per tutelare i giovani e i loro diritti da bullismo e intolleranza. Io ho fatto la mia. Impossibile restare ancora zitti e negare ciò che ti rende felice…”