Mondiali Atletica, Tamberi stupisce tutti: “Orgoglioso di me stesso”. Il saltatore azzurro è carico in vista della finale
Dopo un inizio col brivido, Gianmarco Tamberi è riuscito a tirar fuori il meglio di sé. Nonostante la sua immensa classe, viste le attuali condizioni fisiche, la qualificazione all’ultimo atto non era poi così scontata.
Un primo piccolo ma fondamentale passo è stato compiuto. Gianmarco Tamberi ha strappato il pass per la finale del salto in alto, che si terrà nella notte tra lunedì e martedì (inizio ore 2:45 orario italiano). Per l’atleta marchigiano questa sarebbero dovuta essere una semplice formalità, ma dopo i problemi muscolari alla gamba sinistra, che lo hanno tormentato da maggio, non era poi così scontato. Come per Marcell Jacobs, il suo arrivo a Eugene è stato accompagnato da qualche preoccupazione fisica di troppo. I nostri due campioni olimpici non sono al 100%, inutile nasconderselo, ma stanno provando a rispondere in pista da fuoriclasse, andando oltre i limiti.
Tamberi nelle qualificazioni era scattato piuttosto male, fallendo i primi tentativi e dovendo inseguire la misura per due volte al terzo salto. Prima i 2.25, poi i decisivi 2.28, sempre agguantati dopo due errori. In questa stagione solo una volta aveva fatto meglio di 2.28 all’aperto, con i 2.30 saltati a Ostrava.
Mondiali Atletica, Tamberi soffre ma approda in finale: decisivo il terzo salto a 2.28
Nel commento a caldo è visibilmente emozionato: “Ai due terzi tentativi ho chiuso gli occhi e ho pensato a quanto fatto nei mesi scorsi per essere qui. Avrò un’altra piena possibilità in finale, si ripartirà da zero. E voglio provare a giocarmela fino in fondo. Analizzerò i video, vedrò nel dettaglio cosa modificare. Quel che mi conforta è anche il fatto che in qualificazione, anche nei periodi più brillanti, ho sempre avuto problemi. Alle volte per superficialità, stavolta proprio perché sono indietro di condizione. Vedremo”.
Poi per quanto riguarda il difficile rapporto con il padre-allenatore aggiunge: “Se papà è qui è per fare quello che in gara abbiamo sempre fatto: dialogare. E puntare insieme all’obiettivo. Diversamente non sarebbe nemmeno partito”.
Per quanto riguarda il brutto episodio agli Assoluti di Rieti con Fassinotti sottolinea: “Quel che è successo in quell’occasione è qualcosa di nostro. Qui rappresentiamo la stessa squadra, squadra della quale sono il capitano. Come ho ricordato nel discorso della vigilia a tutti i compagni, dobbiamo remare insieme nella stessa direzione. Io e Marco, in pedana, ci siamo incitati. Il passato è alle spalle”.