Schwazer, è arrivata l’attesa sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport sul ricorso presentato dai legali del marciatore altoatesino
Prosegue la battaglia lagale di Alex Schwazer. Il trentaseienne marciatore di Vipiteno, campione olimpico a Pechino nella 50 km di marcia, non si arrende e continua a chiedere che l’accusa di doping, rivelatasi infondata in base all’ordinanza del Gip di Bolzano che lo ha pienamente scagionato sottolineando presunte scorrettezze della Federazione e della Wada, venga cancellata dagli organi internazionali di Atletica Leggera.
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La notizia di oggi, la bocciatura del suo ricorso per mano del Tas (Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna) non scalfisce le certezze di Schwazer e la speranza di essere reintegrato così da poter partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo in programma nella seconda metà di luglio. I membri dell’ufficio legale della federazione mondiale d’atletica, World Athletics, e dell’agenzia mondiale antidoping, la Wada, insistono nel ribadire la bontà della loro decisione e nel considerare Schwazer un atleta dopato. Subito dopo la sentenza del Tas Sandro Donati, preparatore dell’atleta e memoria storica dell’antidoping italiano, ha commentato amareggiato l’esito del verdetto: “Il responsabile del Tas è apparso tutt’altro che indipendente, respingendo il ricorso con le stesse motivazioni della Iaaf (Ora World Athletics) e della Wada“.
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Schwazer, i legali attendono l’esito del Tribunale Federale svizzero
La possibilità per Schwazer di partecipare ai giochi olimpici non è però sfumata definitivamente. Anzi, secondo il suo legale di fiducia, l’avvocato Gherard Brandstaetter, il prossimo pronunciamento del Tribunale Federale svizzero potrebbe ribaltare completamente lo scenario attuale: “Abbiamo ricevuto una lettera della Wada che ribadice che non ammetterà Schwazer alle gare ma è solo il Tribunale Federale elvetico che può sbloccare la situazione. La sntenza del Tas non ha alcuna importanza per quanto mi riguarda”. Un verdetto attesissimo che arriverà nei prossimi giorni: la speranza di vedere il nostro marciatore alle prossime Olimpiadi non è ancora evaporata.