Dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito il mese scorso Stefano Tacconti prosegue nei suoi lenti progressi
“Sarà un percorso lungo e difficile, non ci facciamo illusioni ci vorrà molto tempo ma piano piano cominciamo a vedere un po’ di luce in fondo a tunnel”.
Sono le parole di Andrea Tacconi che sta seguendo passo dopo passo il percorso di suo padre verso un graduale ritorno alla normalità.
Stefano Tacconi, un lento recupero
I segnali sono positivi, i progressi sono evidenti e graduali. Ma occorrerà molto tempo prima che Tacconi possa tornare alla normalità, alla vita di tutti i giorni. I danni dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colto il mese scorso potevano essere davvero drammatici. In tutto questo però l’ex portiere di Juventus e Nazionale non ha perso lo spirito che lo ha sempre contraddistinto.
“Vorrei un gin tonic”
“Qualche giorno fa ci ha chiesto un gin tonic – racconta Andrea – perché aveva sete e la gola un po’ secca”. Stefano Tacconi, dopo i primi giorni di ricovero nell’unità d’urgenza è stato trasferito in una clinica dove prosegue i suoi esercizi di rieducazione e di fisioterapia.
Pochi giorni fa i suoi primi passi. Un momento di grandissima emozione per Andrea e per tutta la sua famiglia. A poco a poco le cose migliorano.
“Papà continua a migliorare un passo alla volta – spiega Andrea Tacconi – anche se il primo periodo subito dopo il malore è stato sicuramente il più duro perché non sapevamo mai cosa aspettarci. Non potevamo stare con lui e ogni telefonata che arrivava ci faceva gelare il sangue nelle vene. Fortunatamente papà ha saputo superare la prima crisi alla grande e adesso anche noi siamo un po’ più tranquilli”.
Il periodo di riabilitazione prosegue: “Non c’è fretta. Contiamo di rivederlo in piedi a settembre, il suo fisico sta rispondendo molto bene, le cure si stanno dimostrando efficaci. La terapia funziona e i terapisti sono straordinari. Bisogna solo avere tempo e pazienza. E lui deve stare tranquillo e concentrarsi solo sul suo recupero”.