NBA tutta italiana, Paolo Banchero nella storia: non era mai successo. Notte incredibile al Barclays Center, è la rivincita del nostro basket
Era già successo, ma una volta sola, che un italiano diventasse prima scelta NBA e il merito va ad Andrea Bargnani con i Toronto Raptors. Ma non era mai successo che un giocatore italiano fosse davanti a tutti nel Draft NBA e che tre dei nostri entrassero nei primi due giri delle scelte.
Al Barclays Center è stata certamente la notte di Paolo Banchero, prima scelta assoluta selezionato dagli Orlando Magic. Ma anche quella di Gabriele Procida e Matteo Spagnolo, che hanno coronato il loro piccolo grande sogno e sono stai scelti al secondo giro rispettivamente dai Portland Trail Blazers e dai Minnesota Timberwolves con i numeri 36 e 50.
Banchero, che quest’anno ha sfiorato in titolo Ncaa con Duke, già alla vigilia aveva detto di sentirsi il numero uno comunque fosse andata a finire. Molti osservatori lo davano al 3, la scelta degli Houston Rockets e invece è finito in Florida. Dietro di lui sono statu scelti al 2 Chet Holmgren dagli Oklahoma City Thunder, mentre alla 3 Houston ha preso Jabari Smith, seguiti da Keegan Murray (a Sacramento) e Jaden Ivey (finito a Detroit)
Al secondo ma con posizioni abbastanza alte e non pronosticabili sono finiti Gabriele Procida e Matteo Spagnolo che quest’anno hanno giocato con la Fortitudo Bologna e la Vanoli Cremona (ma è cresciuto nel Real Madrid). Un successo clamoroso del movimento italiano, oltre che loro
NBA tutta italiana, Paolo Banchero nella storia: le sue prime parole dopo il Draft
Paolo Banchero, 19 anni, è figlio della cestista americana Rhonda Smith e del giocatore di football Mario Banchero. Ha l’Italia sul passaporto ma in realtà è sempre cresciuto nello Stato di Washington. e non a caso era vestito di viola. Non perché assolutamente scaramantico, ma perché quelli sono i colori della Washington University che hanno frequentato i genitori.
Dopo la scelta, tutta la sua emozione. “Sinceramente non avrei mai pensato che potesse succedere, sono davvero senza parole”. In realtà però le ha trovate ringraziando Duke University e quello che ha imparato da coach Krzyzewski che ha definito “la persona che mi ha fatto diventare uomo, in un anno passato lontano da casa, lontano dalla mia famiglia. Gli devo tanto”.
Ha confessato di aver saputo della prima scelta solo 30 secondi prima di salire sul palco e ora ha idee chiare su quello che può portare ai Magic. “Voglio essere un leader ma anche farmi accettare dai miei compagni, imparare da loro. Mi aspetto di avere una grande annata, ci saranno alti e bassi, non andrà sempre tutto benissimo ma ho fiducia in me”. E dal 2023 potrà anche giocare con la Nazionale azzurra.