Prezzo benzina, allarme speculazione: autmobilisti infuriati. Il taglio delle accise stabilito dal Governo italiano ha finora tenuto sotto controllo il costo dei carburanti
Quella del costo dei carburanti è una delle questioni più sentite e avvertite dai cittadini italiani. Ed è soprattutto una delle voci che maggiormente incidono sui bilanci familiari.
Qualche mese fa il Governo italiano, alla luce degli aumenti significativi dei combustibili, aveva stabilito il taglio delle accise allo scopo di calmierare i prezzi.
Fini a qualche giorno fa il provvedimento dell’esecutivo era riuscito nel suo intento: il prezzo della benzina e del diesel era diminuito fino a raggiungere circa 1,830 euro al litro. Ma nell’ultima settimana il costo dei carburanti alla pompa è nuovamente schizzato verso l’alto.
Il prezzo della benzina, infatti, è ormai tornato stabilmente sopra i 2 euro con una media nazionale di 2,069 al litro. Il gasolio, invece, ha un costo solo di pochissimo inferiore e si aggira sui 2,006. Nonostante le misure varate dal governo con il taglio delle accise, il ‘tetto’ dei due euro è stato ancora una volta superato.
Secondo alcuni dati in possesso dell’Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) è stato calcolato che sui carburanti c’è un sovrapprezzo ingiustificato di almeno 32 centesimi che si traduce in aumento medio di 384 euro l’anno per ogni famiglia. In pratica, un vero e proprio salasso.
Prezzo benzina, aumenti fuori controllo: colpa della speculazione
Il caro carburanti sta dunque innescando un pericoloso effetto a catena in quanto sempre più persone sono costrette, giocoforza, a privarsi di un certo tipo di approvvigionamenti nel settore alimentare. Il presidente della Federconsumatori, Michele Carrus, ha lanciato l’allarme rivolgendo un appello quasi disperato al Governo Draghi.
“Si rende indispensabile un intervento più incisivo per contrastare le speculazioni in atto, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali“, ha affermato Carrus. Il quale ha poi sottolineato per l’ennesima volta ila necessità di nuove misure per frenare i rincari della benzina.
Il numero uno di Federconsumatori ha formulato una possibile soluzione in tal senso: “Bisogna definire un tetto massimo ai prezzi presso i distributori per definire il carico dell’Iva al costo netto dei carburanti, non più sull’importo comprensivo di accise”.
Per comprendere fino in fondo la gravità del fenomeno, basti pensare che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno benzina e gasolio costano rispettivamente il 25% e il 33% in più.