Michael Schumacher, un gesto che ha commosso il mondo: arriva la conferma. Il ricordo del campione è sempre vivo in tutti quelli che lo amano
Campione in pista, questo lo dicono i numeri incredibili che ha messo insieme Michael Schumacher in 21 anni di carriera guidando una monoposto. Ma anche campione di solidarietà, perché si è sempre battuto in prima persona per le cause che gli stavano a cuore.
E quelli che ha aiutato, non possono dimenticarselo. Come sta succedendo in questi giorni a Sarajevo, città martoriata dalla lunga e devastante guerra nella ex Jugoslavia. Quella che era stata la sede delle Olimpiadi Invernali 1984 oggi è la capitale della Bosnia-Herzegovina. Ma a metà degli anni ’90 era distrutta e ferita profondamente.
Tutti qui ricordano la visita di Schumi a Natale del 1995, quando era appena passato dalla Benetton alla Ferrari. Era passato a trovare i bambini ricoverati all’ospedale ‘Kosevo’, vittime inconsapevoli del conflitto, regalando giocattoli e abbracci a tutti. Poi era tornato anche l’anno successivo sempre con l’Unicef e la Onlus Hope, raccogliendo fondi per aiutare quei giovani e donando in prima persona per le cure
Michael Schumacher, un gesto che ha commosso il mondo: tutti gli omaggi che lo riguardano
In mezzo a quei bambini c’era anche Damir Vatres (nel 1996 aveva 9 anni), che durante il conflitto aveva perso un avambraccio e un occhio. Un anno fa, ormai grande, aveva presentato richiesta, dopo una raccolta firme, per far intitolare ufficialmente al campione tedesco una via del quartiere Novi Grad.
E ora, a distanza di 12 mesi, l’iter è concluso. La ‘Trasversale A’, quella che collega l’aeroporto di Sarajevo al quartiere centrale chiamato Mojmilo, si chiamerà via Michael Schumacher. Lo conferma il sito Klix.ba, citato da ‘Il Fatto Quotidiano’. All’epoca erano già stati informati l’ambasciata tedesca e Corinna, la moglie del campione e ora tutti li aspettano per fare festa.
Perché Sarajevo è una città che non dimentica chi l’ha aiutata a rinascere, come Schumi. Già nel 2014, infatti, le autorità municipali gli avevano assegnato la cittadinanza onoraria. E a gennaio di quest’anno è stato anche completato un enorme murale che lo raffigura, realizzato dal pittore bosniaco Benjamin Cengic.