L’Isola di Man è famosa nel mondo per il suo festival di motociclismo estremo che per oltre due settimane porta migliaia di appassionati sul circuito stradale, ma il bilancio di quest’anno è terribile
Il Tourist Trophy dell’Isola di Man non andava in scena da tre anni. Con le edizioni del 2020 e 2021 annullate a causa della pandemia, quella del 2022 era la prima attesissima edizione dell’evento motociclistico.
Mai come quest’anno l’isola è stata letteralmente presa d’assalto dagli appassionati, giunti a migliaia per prove, qualifiche, gare ed eventi in un calendario fittissimo di quasi due settimane.
Il mito dell’Isola di Man
Il trofeo dell’Isola di Man è quanto di più estremo esista nel mondo del motociclismo. Un anello di una sessantina di chilometri. Tutte strade urbane, che corrono tra il litorale e la zona interna, sulle alture e che le moto affrontano a velocità folle. Moto da competizione: Superbike, Superstock, Supersport, ma anche moto leggere, sidecar. Ci sono autentiche leggende che hanno legato il loro nome al trofeo dell’Isola di Man. Purtroppo noto anche per i frequentissimi incidenti, molti dei quali fatali.
Tra le vittime il leggendario Davy Morgan
Il bilancio di quest’anno è particolarmente drammatico. Nelle prove di venerdì scorso ha perso la vita il gallese Mark Purslow in gara nelle qualifiche con la sua Supersport prima della gara di sabato, vinta da Peter Hickman. Il giorno dopo altro incidente, e altra vittima. Olivier Lavorel, 35 anni, passeggero di un equipaggio francese di sidecar, è morto sul colpo, sbalzato fuori dal mezzo dopo un incidente che ha coinvolto altri sidecar. Le condizioni del suo rider, Cesar Chanel, elitrasportato all’ospedale di Noble, sono gravissime.
Ieri, durante la gara Supersport è deceduto un autentico mito della rassegna di Man, il nordirlandese Davy Morgan, 52 anni. Morgan era famoso perché correva in diverse competizioni del Trofeo da almeno trent’anni, aveva una lunga esperienza: quella che gli è costata la vita era l’80esima gara alla quale era iscritto. Ha perso il controllo della sua moto mentre sfrecciava lungo Hillside, la strada sulle alture, a oltre 230 chilometri all’ora. É morto sul colpo.
Morgan era famoso tra tutti gli appassionati per il suo casco rosa, la sua competenza, la sua goliardia. Andava a Man da sempre, fin da quando era ragazzino, come spettatore. Poi ha cominciato a correre, da indipendente, pagandosi tutte le spese, con ottimi risultati.
Aveva deciso che quella del 2020 dovesse essere la sua ultima presenza a Man, in occasione dei suoi 50 anni. Poi ha cambiato idea perché il Covid gli aveva impedito di coronare il suo ultimo sogno: “Non potevo mancare – ha scritto su Instagram prima di impacchettare moto, casco, tuta di pelle e partire – mi sarei preso a calci da solo….”
Il calendario di gare, nonostante lutti e vittime va avanti: le ultime corse sono in programma mercoledì e venerdì. Con quella di Davy Morgan le vittime del Tourist Trophy dell’Isola di Man dal 1910 a oggi sono 263.
Un video del velocissimo tratto di Greeba, durante la gara Supersport
Through Greeba, @M_Dunlop3 has managed to pass Ian Hutchinson and @jm130tt but they're being tailed by leaders @DaveyTodd74 and @peterhickman60 😬@RL360_group #IoMTT #TTLive #TT2022 #TTSuperstock #RL360Superstock pic.twitter.com/B6eLRVsaHc
— Isle of Man TT Races (@ttracesofficial) June 6, 2022