Stefano Tacconi, l’ultimo aggiornamento: i tifosi possono sorridere. L’ex portiere della Juventus è ricoverato da oltre un mese presso l’ospedale di Alessandria
Cinque settimane. Sono trascorsi esattamante 34 giorni da quando Stefano Tacconi, 65enne ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana, è stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale di Alessandria per una gravissima emorragia cerebrale. Per parecchi giorni l’ex estremo difrensore ha lottato tra la vita e la morte, tenendo familiari, amici e tifosi con il fiato letteralmente sospeso.
Poi per fortuna grazie ad una straordinaria determinazione e ad una quasi sovrumana capacità di reazione, oltre al preziosissimo lavoro dei medici del reparto di Neurologia che lo hanno preso in cura, Tacconi ha superato (o sta superando) la fase critica. E se tutto dovesse andare secondo le previsioni, tra qualche settimana potrebbe lasciare l’ospedale piemontese per essere trasferito in una struttara riabilitativa.
Il graduale ma costante miglioramento del quadro clinico è certificato dal fatto che il 21 maggio scorso, quindi poco meno di una settimana fa, Stefano Tacconi ha lasciato la terapia intensiva per essere trasferito nel reparto di Neurochirugia dell’ospedale di Alessandria. Una notizia che ha fatto tirare un primo sospiro di sollievo alla famiglia dell’ex numero uno bianconero.
E tra non molto le belle notizie potrebbero essere due: come preannunciato dal primogenito di Tacconi, Andrea, su un posto pubblicato su una storia del suo profilo Instagram, il padre potrebbe essere nuovamente trasferito in un altro reparto.
Stefano Tacconi, il figlio Andrea e l’ultimo aggiornamento: “Ancora 2-3 step e poi ci siamo”
“Papà deve superare ancora 2-3 step importanti, se non ci saranno complicanze verrà spostato in un nuovo reparto a breve“. Il messaggio, tanto chiaro quanto rassicurante, conferma i progressi continui di Stefano Tacconi che tra qualche giorno potrà essere dichiarato una volta per tutte fuori pericolo.
Le parole improntate all’ottimismo di Andrea Tacconi sono confermate in toto dal dottor Barbanera, direttore del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale in cui l’ex numero uno bianconero è ricoverato.
“Il paziente ha acquisito l’autonomia respiratoria e un buon stato di vigilanza. Questo ci permette di essere più ottimisti: sarà necessario gestire alcune problematiche nel reparto di Neurochirurgia, ma possiamo ipotizzare il trasferimento presso una struttura di riabilitazione tra un paio di settimane“.