É iniziato il secondo turno dei playoff NBA con le prime due gare dei quarti di finale, al meglio delle sette partite
Vittorie di Milwaukee Bucks e Golden State Warriors nelle prime due partite dei quarti di finale dei playoff NBA.
Un calendario con pochissime pause dopo che tutte le squadre classificate sono riuscite ad accedere al turno successivo senza il rischio di una settima sfida.
NBA Playoff, vittoria dei Milwaukee Bucks
Vittoria nel segno del solito Giannis Antetokounmpo per i Bucks che piegano al Boston Garden i Celtics (101-89) con momenti di autentico spettacolo grazie soprattutto ad alcune giocate strepitose del fuoriclasse. Che firma la sua seconda tripla doppia della post-season con 24 punti, 13 rimbalzi e 12 assist. Una prestazione che mette in pressione i campioni in carica NBA che sembrano avere notevolmente alzato il proprio livello di consapevolezza.
Incredibile la giocata con cui Giannis, due volte MVP del campionato, fa un numero da playstation alzando un assist per se stesso verso il tabellone per poi andare a schiacciare… Applausi a scena aperta anche dal pubblico di Boston di fronte a una prodezza davvero rara.
Giannis ben assistito da Jrue Holiday, 25 punti e 10 rimbalzi e Bobby Portis. Celtics meno brillanti del solito nonostante Jayson Tatum, anche lui su percentuali meno convincenti rispetto alla serie contro i Nets, vinta nettamente, 4-0. Bucks ancora senza Khris Middleton, che dovrebbe saltare almeno altre due partite a causa di una distorsione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.
Golden State passa a Memphis
Molto più serrata e incerta la vittoria dei Golden State Warriors a Memphis contro i Grizzlies: 117-116 nella gara #1 della semifinale di Western Conference. Una sconfitta che brucia, perché i padroni di casa, trascinati dalle solite geniali prodezze di Ja Morant hanno dimostrato di poter tranquillamente rispettare i favori del pronostico. Ma ora dovranno andarsi a riprendere in trasferta quanto perso in casa. Decisivo il centro da tre punti di Klay Thompson, a 36” dalla sirena che ha consentito a Golden State di superare la brutta espulsione di Draymond Green alla fine del secondo periodo. Green colto in un fallo volontario molto ingenuo e inopportuno.
Senza uno dei suoi giocatori tatticamente più importanti gli Warriors hanno dimostrato di saper soffrire. A fare la differenza, oltre alla bomba decisiva di Thompson, i 31 punti di Jordan Poole, decisivo dopo il suo ingresso dalla panchina.