Sumo, che tragedia: Mitsuki Amano non ce l’ha fatta

Mitsuki Amano si è spento un mese dopo l’incidente avvenuto sul ring. In Giappone ci si interroga sulla sicurezza dei protocolli

L'ultima lotta di Mitsuki Amano
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Mitsuki Amano ha perso la sua battaglia più importante: quella per la sua vita. Il lottatore di Sumo, conosciuto dal pubblico con il nickname di Hibikiryu, è deceduto ieri in ospedale dopo 30 giorni di agonia.

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Mitsuki, proprio un mese fa, aveva subito un brutto incidente durante la sua ultima lotta. Dopo una presa il suo avversario, nel tentativo di avere la meglio, lo aveva scaraventato per terra ed il lottatore ha sbattuto violentemente la testa rimanendo ko al tappeto.

Le immagini dell’incidente avevano fatto il giro del web: davvero impressionante il modo in cui l’uomo è rimasto paralizzato e soprattutto la reazione dei presenti che, impassibili, hanno lasciato Mitsuki a terra senza soccorrerlo. 

I medici sono intervenuti soltanto in un secondo momento e, da quanto fanno sapere dal Giappone, il lottatore era ancora cosciente quando è stato trasportato in ospedale.

Sumo, la morte di Mitsuki Amano suscita polemiche

La Japan Sumo Association ha commentato così la scomparsa dell’atleta: “Possa la sua anima riposare in pace. Gli esprimiamo la nostra più sincera gratitudine”. L’associazione, comunque, ha tenuto a precisare che non c’è nesso tra tra la morte di Hibikiryu ed il suo incidente durante la lotta.

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Va specificato anche che è usanza in Giappone di lasciare i lottatori “in balia di loro stessi”. E’ consuetudine, infatti, attendere che il sumotori si alzi prima di intervenire. Anche i medici sono nel recinto della lotta ma non sono vicini ai lottatori. Le critiche ovviamente non sono mancate e c’è chi chiede al più presto la modifica dei protocolli di sicurezza per il sumo.

 

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