Pio e Amedeo nel pallone: ultima puntata di ‘Felicissima sera’ per i due comici foggiano che raccontano il loro rapporto con il calcio
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Ultimo appuntamento con ‘Felicissima sera‘, lo show di Canale 5 che ha fatto boom di ascolti anche al di là delle attese che aveva Canale 5. Merito della comicità dissacrante di Pio e Amedeo, perfettamente a loro agio con la prima serata e per questo premiati dal pubblico.
A loro agio, i due comici foggiani, lo sono da sempre con i calciatori che spesso hanno preso di mira nelle loro surreali gite a ‘Emigratis’. Intervistati da ‘La Gazzetta dello Sport’ hanno raccontato alcuni retroscena. Come il rapporto con Lorenzo Insigne, consolidato nel tempo perché “ci consiglia tutti i neomelodici napoletani. Poi Immobile, Quagliarella, Donnarumma. Tutti cervelloni come noi…”.
Un posto particolare nei ricordi ce l’ha Antonio Conte, pugliese come loro anche se tra foggiani e leccesi non c’è amore. Invece lui, quando era a Londra sulla panchina del Chelsea, li ha ospitati per una notte (volente o nolente) e alla fine ha pure regalato 500 euro. Nel privato, confessano, ha una potente vena comica ed è anche molto simpatico.
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Pio e Amedeo, i ricordi del Foggia di Zeman e un grande rimpianto legato a Rino Gattuso
La scorsa settimana insieme a Pio e Amedeo c’era Francesco Totti che si è prestato a tutti, persino a fare da piazzista per i mercatali foggiani. “Un ragazzo figo. Ci faceva
ridere anche quando ci mandava al diavolo. Si è instaurato un rapporto di correttezza. Siamo stati sinceri e onesti. Il capitone? Partito come una stupidata. Lui è stato bravo, sa mettersi in gioco. La gente è impazzita”.
A loro invece fa impazzire il ricordi di Zeman che è stato un rivoluzionario, come Arrigo Sacchi perché il suo calcio con il trio delle meraviglie Rambaudi-Baiano-Signori è passati alla storia. Il loro mito nel calcio però è un altro, Roberto Baggio. E tra Messi e Cristiano Ronaldo, non c’è storia: l’argentino è più vicino alla gente, lo juventino sembra più costruito.
Infine un rimpianto: “Rino Gattuso. Ci fu una polemica per dei cori che gli facemmo in Foggia-Pisa. Lui allora allenava il Pisa. Non la prese bene, ma se ci vedessimo ci abbracceremmo. Ruspante, come noi”.