“Quella moto non era per lui”, Valentino Rossi: il retroscena è pazzesco. Ancora un aneddoto arricchisce la già vasta gamma di storie sugli oltre 25 anni di carriera del Dottore
Valentino Rossi continua a far discutere. Ed è inevitabile che sia così, alla luce di una carriera unica e inimitabile a cui il centauro romagnolo ha deciso di porre fine al termine della scorsa stagione. Da qualche mese a questa parte si moltiplicano gli anedotti e i retroscena narrati da chi è stato vicino in un modo o nell’altro al fuoriclasse di Tavullia nell’arco di questo quarto di secolo. Ex compagni di squadra, nonchè ex rivali di Valentino Rossi hanno già attinto ad una vasta aneddotica sui loro rapporti con il Dottore.
Dopo i racconti dei piloti, c’è spazio per quello di un noto dirigente che ha avuto a che fare con Valentino Rossi nel biennio 2011-2012. Stiamo parlando dell’amministratore delegato della Ducati Claudio Domenicali. Il quale svela un retroscena finora rimasto inedito: “La Ducati di oggi è molto diversa da quella che ha guidato per due anni, credo che Valentino sarebbe stato competitivo con la moto 2021. Non ci pentiamo di aver corso insieme – ha continuato Domenicali -, ma eravamo in un momento in cui non eravamo fatti l’uno per una altro”.
Che in soldoni significa che la Ducati di undici anni fa non era all’altezza di un fuoriclasse com Valentino: “Era una molto sviluppata per Casey Stoner ed è stato molto difficile per un pilota abituato a un comportamento più equilibrato”.
Valentino Rossi, la Ducati senza rimpianti: “Felici di aver lavorato con lui”
Ma Valentino Rossi è stato un unicum nella storia del motociclismo mondiale e senza di lui molto probabilmente la MotoGP non avrebbe mai raggiunto gli attuali livelli di popolarità. In sua assenza, tocca ad un marchio simbolo del made in Italy come la Ducati portare in alto il nome dell’Italia.
Claudio Domenicali sottolinea proprio questo aspetto: “Credo che Valentino Rossi sia insostituibile, è una persona unica che ha incarnato un connubio di talento, determinazione, risultati e simpatia. Oltre ad un’incredibile longevità. D’altra parte, però – sottolinea -, il nostro marchio ha una sua storia, è molto solido ed è un marchio in cui gli italiani si identificano. E non parlo solo di sport ma anche di tecnologia. È un po’ come la Ferrari in Formula 1″.