Ferrari, un sogno atteso dodici anni: pubblico impazzito di gioia

Nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo incredibile come quello del Gran Premio del Bahrain con due Ferrari ai primi due posti

Caroselli per Maranello, e le campane della chiesa parrocchiale finalmente a festa: non accadeva da due anni, dal successo in Indonesia del 2019.

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Prima doppietta Ferrari dopo dodici anni (AP LaPResse)

Per andare a trovare una doppietta della Ferrari bisogna addirittura risalire al 2010. Ma indipendentemente da dati e statistiche quello che pesa è l’autorevolezza di una vettura che si è dimostrata affidabile e velocissima mentre intorno a lei si scatenava il finimondo.

Ferrari, una doppietta da favola

Red Bull costretta al ritiro con entrambe le sue vetture, Hamilton graziato con un podio che arriva in modo quasi casuale e a distanza considerevole dalle due rosse. Sembra davvero un sogno.

Dal quale Leclerc chiede di non essere svegliato: “Abbiamo lavorato tantissimo per riuscire a ottenere questa soddisfazione è un risultato che va al di là delle nostre più rosee aspettative – commenta al termine della gara il pilota monegasco – ma dobbiamo anche essere estremamente sinceri. Qui la fortuna non c’entra niente. La vittoria ce la siamo meritata, così come ci siamo meritati la doppietta perché Carlos è stato nettamente superiore a tutti quelli che gli stavano dietro è in grado di poter lottare con me per la vittoria. Nessuno ci ha regalato niente. questo trionfo ce lo siamo preso”.

Le parole di Leclerc

Sui giri conclusivi che hanno caratterizzato un Gran Premio rutilante e ricco di colpi di scena, tutti concentrati nelle ultimissime tornate di gara, Leclerc ammette che la pressione fosse altissima: “É  vero poteva essere una situazione davvero estremamente rischiosa, quella safety car proprio quando eravamo del tutto padroni della situazione non ci voleva. Ma siamo stati bravi. Abbiamo dimostrato di saper gestire una situazione che poteva essere estremamente stressante e rischiosa”.

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Prima vittoria Ferrari dopo due anni e mezzo (AP LaPresse)

Sei motori Ferrari tra i primi undici

Il Gran Premio del Bahrein, prima tappa del mondiale di Formula 1, esalta non soltanto la prodezza delle due Ferrari, ai primi due posti. Ma anche l’affidabilità del motore di Maranello che peraltro era già stata evidente fin dalle qualifiche. Sono ben sei i motori italiani ai primi undici posti del primo gran premo dell’anno. Considerando in rapida successione, oltre alle due Ferrari di Leclerc e Sainz anche la Haas di Magnussen (quinto), le Alfa Romeo di Bottas e Zhou, rispettivamente sesto e decimo e l’undicesimo posto di Mick Schumacher con la seconda Has.

Un vero e proprio trionfo del motore italia. Al quale va aggiunta un’altra curiosità statistica interessante: il primo punto di un pilota cinese in un Gran Premio di Formula Uno, con l’esordiente Zhou che termina addirittura nella top ten, a poco più di 12 secondi dal leader Leclerc.

L’ordine d’arrivo del GP del Bahrain

1 C. Leclerc (B) Ferrari      |
2 C. Sainz (B) Ferrari + 2″9
3 L. Hamilton (B) Mercedes + 4″6
4 G. Russell (B) Mercedes + 5″2
5 K. Magnussen (B) Haas + 6″3
6 V. Bottas (B) Alfa Romeo + 7″1
7 E. Ocon (B) Alpine + 8″5
8 Y. Tsunoda (B) AlphaTauri + 9″0
9 F. Alonso (B) Alpine + 10″1
10 G. Zhou (B) Alfa Romeo + 12″0
11 M. Schumacher (B) Haas + 23″1
12 L. Stroll (B) Aston Martin + 28″1
13 A. Albon (B) Williams + 36″6
14 D. Ricciardo (BD) McLaren + 39″1
15 L. Norris (B) McLaren + 40″1
16 N. Latifi (B) Williams + 43″18
17 N. Hulkenberg (B) Aston Martin + 44″6
18 S. Perez (B) Red Bull RIT
19 M. Verstappen (B) Red Bull RIT
20 P. Gasly (D) AlphaTauri RIT
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