Il magnate russo proprietario del Chelsea ha temporaneamente lasciato la guida del suo club, che presiede dal 2003, per ben altro genere di incarico
I politologi dell’Università di Harvard, considerata la più importante istituzione accademica mondiale per gli studi sociali e politici lo hanno definito “il numero 4”.
Perché Roman Abramovich è il quarto uomo più importante nell’egida di Wladimir Putin, e dunque una voce tenuta in particolare considerazione dal presidente russo.
Abramovich e Wladimir Putin
Evidentemente non è un caso che Abramovich, il giorno immediatamente successivo all’invasione russa al di là dei confini ucraini, abbia deciso di lasciare il suo incarico ufficiale al Chelsea, del quale resta proprietario. Ma che da venerdì è gestito dal consiglio di amministrazione della Fondazione culturale del club, tra i quali John Devine, il suo avvocato inglese di fiducia, Emma Hayes, bandiera del club femminile e monumento del calcio inglese Ladies, ma soprattutto Bruce Buck, il miliardario americano suo socio in affari, azionista di minoranza del club.
Uomo di fiducia nella trattativa
Stando a quello che riportano i media inglesi Abramovich, ha un passato politico attivo nella Duma russa: Ma anche 15 miliardi di dollari di patrimonio personale. É azionista di maggioranza di aziende che ogni anno macinano dai 20 ai 30 miliardi di fatturato. Sarebbe stato chiamato da Putin in persona per presenziare ai negoziati in corso in queste ore in Bielorussia, a Gomel. Da una parte alcuni esponenti del governo ucraino dall’altra i portavoce di Putin: tra i quali Abramovich.
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Il ruolo del magnate russo è importante per molti motivi. Abramovich è di origine israeliana, come il presidente ucraino Zelensky, è un uomo estremamente influente anche presso il governo di Downing Street e molto introdotto anche alla Casa Bianca. Dunque è il mediatore perfetto per dare credibilità ai trattati. L’amicizia personale tra Abramovich e Putin è stata pesantemente attaccata nel corso delle ultime ore dalla stampa britannica con molte vignette e battute satiriche. Abramovich, che ha raggiunto ieri Gomel con un volo privato, ha rilasciato una sola dichiarazione: “Cercherò di dare il mio contributo”.
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Abramovich è anche uno dei principali azionisti di alcune delle principali aziende di estrazione di gas e minerali pregiati che operano in Ucraina dove ha molteplici interessi.
Il Chelsea nel frattempo ha smentito la possibile cessione del club. Lo stesso tecnico Tuchel, dopo la sconfitta di ieri ai rigori in Coppa di Lega, ha detto… “il programma tecnico va avanti senza alcuna conseguenza anche se tutti ci auguriamo che il signor Abramovich possa tornare a tempo pieno accanto al club”.