Egan Bernal racconta la sua paura: “Mai sentito nulla del genere”. Il campione colombiano sta cominciando lentamente la riabilitazione
Un allenamento come gli altri, per di più sulle strade di casa. Egan Bernal stava preparando il debutto nella stagione del ciclismo e invece non sa nemmeno se tornerà in sella per una corsa quest’anno.
A quasi un mese dallo scontro con un bus che si era fermato per far scendere i passeggeri, il vincitore del Giro d’Italia 2021 racconta la sua grande paura. Perché non solo ha rischiato di non correre più, ma pure di rimanere paralizzato per tutta la vita se la dinamica fosse stata un po’ diversa.
C’era una macchina che mi scortava – ha raccontato al quotidiano ‘La Semana’ – e per andare forte con la bici da crono avevo la posizione con testa bassa e le braccia ravvicinate. Ricordo che ho visto 62 km/h sul computerino e poi ho colpito il bus”. Da lì, l’inizio del dramma: “A terra non riuscivo a respirare. Stavo per svenire e il meccanico che mi seguiva ha chiamato immediatamente il medico della squadra, che è arrivato velocemente. Grazie a lui sono ancora in vita”.
Egan Bernal racconta la sua paura: il sogno è tornare al Tour de France
Le condizioni sono apparse subito gravi, ma chi l’ha soccorso ha evitato il peggio: “Sono dovuto restare 15 minuti steso a terra, la gente si avvicinava provavano a filmarmi, alcuni provavano a impedirlo. Quando è arrivata l’ambulanza ho chiesto degli antidolorifici, ma nemmeno loro ne avevano. Volevo svenire tanto dal dolore che sentivo. Mai sentito nulla del genere in vita mia”.
Ma il peggio è arrivato in ospedale. Il chirurgo che l’ha operato gli ha detto chiaramente con per l’incidente avuto poteva anche morire e c’era il 95% di possibilità che restasse paraplegico. “Alla fine mi è andata bene”. Tanto che adesso ha già ripreso piano piano ad andare sulla cyclette.
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Ma quali possono essere ora gli obiettivi di Egan Bernal? “Voglio tornare ad alti livelli, ci credo, penso di poterlo fare e rapidamente. In realtà non so se mi ci vorrà un anno o due, forse tre o sei mesi. Prima dell’incidente stavo bene, avevo risolto i problemi alla schiena, ero in anticipo sulla preparazione. Lo vincerò di nuovo il Tour de France? Non lo so, è già difficile quando tutto va bene, figuriamoci adesso”.