Djokovic, il vaccino per il Covid crea ancora problemi: altra grana in arrivo? Il tennista serbo è pronto a tornare in campo dopo la rinuncia agli Australian Open
Il numero uno del seeding mondiale è iscritto al primo Master 1000 della stagione, sul cemento Nordamericano di Indian Wells. Il problema è sempre l’obbligo vaccinale.
La delusione è stata tanta. Aver saltato gli Australian Open non è andato giù a Novak Djokovic per due motivi su tutti. Il primo il trattamento ricevuto dal governo locale, con la vicenda del visto prima concesso poi ritirato che si è prolungata davvero oltre il dovuto. Rimanere chiuso in una camera di albergo in attesa di spiegazioni è stata dura per uno che da quelle parti si sente come a casa. Il secondo è legato più all’aspetto sportivo, visto che quest’anno poteva lanciare l’assalto al decimo titolo a Melbourne (come nessuno mai) e arrivare per primo alla fatidica soglia dei 21 Slam, tagliata invece da Nadal. Il numero uno del mondo ha adesso una grande voglia di riscatto e proverà a dimostrare di essere ancora il più forte a partire dai tornei Masters 1000 in programma in America. Il primo in calendario, come di consueto, è Indian Wells, in cui figura nella entry list di iscrizione. A dire il vero la procedura è automatica per tutti i top players, ma ancora non sono arrivate conferme ufficiali riguardo la sua presenza in campo. Il problema è sempre lo stesso, ovvero la vaccinazione per il Covid-19.
Djokovic, nuova grana in arrivo ad Indian Wells: per giocare serve il vaccino
Nelle ultime settimane è stata smentita la voce diffusa da un cronista serbo riguardo la possibile vaccinazione di Djokovic dopo gli Australian Open. In realtà il serbo, di ritorno da Melbourne, non dovrebbe aver fatto nessun passo indietro sulla sua posizione di no-vax. Questo potrebbe rappresentare uno scoglio insormontabile anche per Indian Wells, considerando il fatto che esiste l’obbligo del siero per tutti i giocatori che disputeranno il torneo californiano (9-20 marzo). Gli organizzatori hanno specificato che “le linee guida per i giocatori dipendono dai protocolli dell’Atp e della Wta, oltre che dalle restrizioni stabilite dal governo degli Stati Uniti per i viaggiatori in arrivo dall’estero (ovvero la vaccinazione, ndr)”.
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In attesa di capire come farà a superare questo ostacolo, Nole è atteso al rientro in campo a Dubai, dove invece non è richiesta la completa immunizzazione dal coronavirus. Negli Emirati Arabi, dove ha vinto 5 volte, Djokovic ritroverà in tabellone anche Jannik Sinner, al primo torneo dopo l’Australian Open, Aslan Karatsev, Andrey Rublev, Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov.