“Zanardi è una persona con una carica immensa”: nuovi aggiornamenti sulle sue condizioni. Altro capitolo della riabilitazione in archivio
Gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di Alex Zanardi, che da un anno e mezzo sta combattendo la sua personale battaglia per la vita, erano arrivati poco prima di Natale. Il campione aveva fatto rientro a casa, ma lo attendeva anche un nuovo appuntamento.
Come aveva anticipato il ‘Corriere di Romagna’ infatti la nuova fase della riabilitazione studiata per Alex prevedeva alcune settimane di lavoro al Centro iperbarico di Ravenna. Una struttura con strumentazioni avanzate e personale espressamente dedicato per valutare i progressi del campione.
E adesso è sempre il quotidiano romagnolo, che per primo aveva riportato la notizia, a fornire aggiornamenti importanti. Zanardi infatti ha concluso il primo ciclo del lavoro impostato per il suo recupero. Un mese di gennaio molto intenso nel quale ancora una volta ha dimostrato tutta la sua forza, fisica e interiore.
Lo conferma il direttore del centro, il dottor Pasquale Longobardi: “Zanardi è una persona con una carica immensa: l’ha trasmessa lui a me. Si è presentato qui con una grande voglia di lavorare. Si è trattato di un mese impegnativo per noi ma soprattutto per lui, alla fine aveva comprensibilmente voglia di tornare a casa”, ha rivelato al giornale.
“Zanardi è una persona con una carica immensa”: su cosa sta lavorando adesso il campione?
Come spiega l’articolo, Alex Zanardi è stato sottoposto a sedute di fisioterapia in camera iperbarica. Uno step ulteriore rispetto alla fisioterapia classica, nel quale il paziente continua a svolgere esercizi mentre è stimolato da un mix di elio e ossigeno. E secondo Longobardi, che non è entrato in dettaglio, ci sarebbero stati alcuni risultati.
Una nuova svolta positiva quindi, a conferma di come la scelta di appoggiarsi su un centro all’avanguardia come quello di Ravenna sia stata corretta. Questa è la struttura nella quale in passato erano anche stati seguiti nella fase riabilitative campioni del motociclismo come Mick Doohan, dopo l’incidente di Assen del 1992 e Valentino Rossi.
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Il campione di Tavullia nel 2010, cadendo al Mugello, si era fratturato tibia e perone. La prognosi parlava di un ritorno in sella non prima di cinque mesi, lui invece dopo le cure a Ravenna ce l’aveva fatta in 40 giorni. Per Zanardi i tempi saranno più lunghi ma in famiglia nessuno molla.