Valentino Rossi, rivelazione clamorosa sul suo passato: sono tutti spiazzati. Il nove volte campione del mondo ha appena appeso il casco al chiodo
Nonostante il ritiro, avvenuto al termine della gara di Valencia, nel mondo della MotoGP si continua a parlare spesso di lui e delle sue gesta del passato. Questa volta l’argomento è il rapporto con la Honda.
Cancellare 26 anni di storia con una passata di spugna è davvero impossibile, ancor meno se il tuo nome è entrato definitivamente nella leggenda del Motorsport. Valentino Rossi ha appena appeso al chiodo il casco (delle due ruote) e non vede l’ora di diventare padre di una bambina. La vita prosegue anche fuori dalle piste, anche se la auto lo attendono per l’esperienza nel campionato endurance. L’adrenalina delle corse gli appartiene e lo accompagnerà ancora a lungo, come da lui stesso dichiarato in un recente speciale realizzato dalla MotoGP. La Federazione lo ha omaggiato in ogni modo, assieme ai tifosi di tutto il mondo, nell’ultimo campionato trascorso in sella. A Valencia, con l’esposizione delle nove moto con cui ha vinto i rispettivi mondiali, Rossi ha ripercorso nel paddock la sua storia nel Motomondiale. Il momento più delicato, anche a detta sua, è stato il passaggio dalla Honda alla Yamaha all’inizio del 2004. Dopo aver conquistato 3 titoli in classe regina con l’Ala Dorata, all’epoca di gran lunga superiore agli avversari, decise di mettersi alla prova. L’impresa era riportare la casa di Iwata al titolo, cosa che non avveniva da anni.
Valentino Rossi, il vero motivo dell’addio alla Honda: in molti non lo sapevano
Davide Brivio fu bravo a convincerlo in una notte e a fargli firmare il contratto che gli avrebbe cambiato per sempre la carriera. Lo stesso Rossi ha commentato così quel passaggio: “La Honda era la moto da battere. Ma pensavano che se me ne fossi andato, avrebbero vinto con altri piloti, come Gibernau e Biaggi. Non mi hanno trattato da campione e dovevo ringraziarli se vincevo. Per questo ho deciso di andarmene”.
A pensarla allo stesso modo è stato anche un altro fuoriclasse delle due ruote, l’australiano Mick Doohan, cinque volte campione del mondo tra il 1994 e il 1998.
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“C’era un po’ di arroganza in casa Honda, erano troppo fiduciosi. Non hanno avuto rispetto per quello che Valentino Rossi ha fatto per loro“. Insomma una scelta che si rivelò più che azzeccata con il senno di poi è che ha mostrato quanto un pilota possa fare la differenza, nonostante un mezzo inferiore.