Non era mai accaduto che la Città del Vaticano si affiliasse a una federazione sportiva riconosciuta dal CIO, un evento a dir poco storico
Qualche anno fa aveva suscitato più di un sorriso la nascita della Clericus Cup, il campionato di calcio pontificio che coinvolge prelati, seminaristi e dipendenti del Vaticano.
Il Vaticano entra nel CIO
Giunta alla sua 14esima edizione la Clericus Cup è diventata un classico dell’attività sportiva in Vaticano, guardata con simpatia anche da papa Bergoglio, grande appassionato di sport e tifosissimo del San Lorenzo. Ormai questo torneo è diventato un evento sportivo di grande importanza e richiamo anche a livello mediatico, conquistando spazio su giornali, tv e web. Ma il processo di evoluzione sportiva dello stato papale prosegue con un passo a dir poco epocale.
La Città del Vaticano da oggi ha una squadra nazionale di ciclismo riconosciuta dalla UCI, l’unione ciclicstica internazionale, e dunque dal CIO.
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Preti in bicicletta
Il Vaticano fino a oggi aveva partecipato a eventi sportivi esclusivamente amatoriali, non riconosciuti dal CIO. Partite amichevoli, eventi promozionali: pochi sanno che esistono le Olimpiadi dei Piccoli Paesi, che coinvolgono piccole nazioni come Andorra, Cipro, Lussemburgo, Malta, San Marino: il Vaticano, pur se invitato, non aveva mai preso parte nemmeno a questi eventi. Oggi la svolta. Iscrivendo alla federazione ciclistica internazionale circa 200 ciclisti, soprattutto preti suore e seminaristi con la passione della bicicletta, Città del Vaticano entra nel mondo dello sport ufficiale. Si tratta del 200esimo paese affiliato all’UCI che dalla prossima stagione potrà annoverare anche il Vatican Cycling Team. A breve lo stato pontificio potrebbe chiedere l’affiliazione anche alle federazioni di atletica, taekwondo e tennis per la creazione di un circolo vadicano di Padel.