La morte di Diego Maradona continua a tenere banco in Argentina dove proseguono le indagini: parole dure dell’ex avvocato del “Diez”
A quasi un anno dalla sua scomparsa, la morte di Diego Maradona continua ad essere un argomento in primo piano nelle pagine dei siti e dei giornali argentini. Il “Pibe de oro” si è spento il 25 novembre 2020 nella sua residenza di Buenos Aires, ma le circostanze che hanno portato al decesso sono ancora indefinite.
L’ex calciatore di Napoli e Barcellona, infatti, era stato operato qualche settimana prima alla testa ed i medici e i familiari hanno poi deciso di far tornare Maradona a casa per proseguire le sue cure all’interno della sua villa.
Proprio questa scelta è stata messa sotto accusa dall’ex avvocato di Diego, Matias Morla, che nelle ultime ore è stato ascoltato dal PM di San Isidro, l’uomo responsabile delle indagini. Durante il suo interrogatorio l’avvocato ha sparato a zero sui medici e anche sulle due figlie del campione argentino.
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Matias Morla, l’ex avvocato di Diego Maradona accusa i medici e le figlie del “Diez”
“Gli errori commessi – ha detto – sono stati tanti perché Diego è morto, si è gonfiato e gonfiato fino a quando il suo cuore è esploso. Quando entrai in casa aveva una voce strana, come quella di un robot, molto acuta e intermittente. Ho informato tutti del suo stato di salute. Poi ho capito che era a causa della quantità di acqua trattenuta nel corpo“.
Secondo Morla, che aveva visitato Maradona 9 giorni prima della sua scomparsa, le cure ricevute dai medici sono state “pessime”, viste anche le precarie condizioni fisiche di Diego. Ma le accuse dell’avvocato non si sono limitate all’equipe di professionisti che ha seguito il “Pibe de Oro”, ma anche alla sua famiglia ed in particolare alle figlie Dalma e Giannina.
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“Maradona non aveva motivo di andare in una casa quando i medici hanno detto che doveva rimanere in clinica”, ha detto Matias criticando la decisione delle figlie di curarlo in casa. Poi la chiosa: “Dilma e Giannina lo avevano abbandonato, ma una cosa è la responsabilità morale e un’altra quella legale”.