Gli ultimi episodi di intolleranza e razzismo nelle curve della nostra Serie A sono sotto esame della UEFA e rischiano di costare carissime non solo alle società ma anche al nostro paese
Tolleranza zero. Il messaggio che arriva dalla UEFA in relazione agli ultimi episodi di intolleranza e razzismo esplosi nel nostro paese a margine di alcune partite di Serie A, è molto chiara.
Uefa contro il razzismo
La UEFA da anni ha iniziato una lunga campagna di sensibilizzazione su integrazione e tolleranza. Promozione, spot pubblicitari, programmi specifici, eventi, campagne social. Ma i risultati non sono ancora del tutto apprezzabile. In Inghilterra ci sono sacche di razzismo sia in curva che on line, con post social gravissimi che hanno portato la federazione europea ad aprire una inchiesta e a chiedere alla Football Association inglese un giro di vite su razzisti e intollerati. La UEFA sotto questo aspetto è rigidissima: o i paesi e i club si mettono in riga o il rischio è quello di sanzioni pesantissime.
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Cosa è accaduto in Inghilterra
Lo scorso anno dopo alcuni post social profondamente razzisti si era parlato di partite a porte chiuse e addirittura di esclusione dalle competizioni per alcuni club. In Italia la situazione non è così grave, ma è attentamente monitorata dalla UEFA che ha chiesto informazioni su quanto è accaduto a Torino, gli insulti di alcuni tifosi della Juventus al portiere della Juventus Maignan, e Firenze, altri insulti a Koulibaly nel match tra Fiorentina e Napoli.
Per il Napoli non si tratta del primo episodio di questo tipo. Il club partenopeo dopo insulti e offese a Koulibaly, Osimhen e Anguissa ha chiesto provvedimenti immediati e chiari. Non escludendo al prossimo episodio di questo genere di abbandonare il campo e a far sospendere la partita. Cosa che porterebbe inevitabilmente a serie conseguenze anche in ambito internazionale.