Lewis Hamilton in Ferrari? Dopo la confessione del campione britannico arriva la conferma: quella della trattativa è una storia da film
Una questione di opportunità e di scelte. Perché la storia dice che quasi tutti o grandi del Mondiale di Formula 1 hanno preso il mano il volante della Ferrari almeno una volta nella vita. Ma non sarà così per Lewis Hamilton anche quando dirà addio alla Mercedes, forse nel 2023 alla scadenza del contratto.
La scorsa settimana, intervistato da Sky Sport Italia, il sette volte campione del mondo ha ammesso che gli sembra incomprensibile il fatto di non aver mai raggiunto un accordo. Effettivamente Maranello in passato ci aveva provato, ma le loro strade non hanno mai trovato un punto in comune e quindi non se n’è fatto nulla.
Quello che Lewis non ha rivelato nell’intervista, è quando può essere successo il contatto fatale. L’ipotesi più plausibile è che parli del 2012 quando lasciò la McLaren per accettare la proposta della Mercedes con la quale la prossima stagione festeggerà il decennale. Con quella vettura ha vinto sei titoli, per lui va bene così.
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Lewis Hamilton in Ferrari? Adesso Stefano Domenicali conferma tutto e cita un famoso film
Ma oggi arriva un’altra conferma importante che sa di occasione persa per tutti i tifosi ferraristi che hanno con Hamilton l’atteggiamento della volpe e dell’uva. Lo vorrebbero in rosso, ma fino a che corre per una rivale è il nemico numero uno per tutti.
Non così è stato per Stefano Domenicali, che guarda caso in quegli anni era ancora il team principal del Cavallino. A Sky Sport ha fornito la sua versione dei fatti che in effetti collima con questo ha svelto il britannico solo pochi giorni fa.
“Effettivamente ne abbiamo discusso con lui. Credo che la risposta che Lewis ha fornito sia quella corretta, ma tutto questo fa parte ormai del passato. C’è un film che ogni tanto mi piace ricordare: ‘Sliding Doors’. Cioè, ci sono momenti in cui, se non riesci a prendere l’ascensore, rimani a terra. Questa è la situazione che Hamilton ha vissuto in quel momento della sua vita. Ma nn possiamo incolparlo per la sua scelta, perché ha fatto un incredibile carriera”.