Il Papu Gomez è tornato a parlare del suo addio all’Atalanta. L’argentino non ha ancora digerito la vicenda
Quando una storia d’amore finisce, e finisce male, lascia sempre tanti strascichi. E’ quello che è successo tra Papu Gomez e l’Atalanta: l’argentino ha detto addio, convinto di esser stato bruscamente messo alla porta, ed ancora oggi non riesce a farsene una ragione.
Del resto basti pensare al fatto che il centrocampista era l’icona della squadra bergamasca, passata da semplice rivelazione ad essere una formazione temutissima in Italia ed anche in Europa. Cosa sia successo di preciso non è dato sapersi, ma lo strappo con Gasperini è stato irreparabile. E successivamente sono arrivati alcuni comportamenti del giocatore che non sono piaciuti ai tifosi.
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Parliamo, ad esempio, di quando il Papu intonò l’inno della Juve; oppure quando scelse di non festeggiare un gol con i compagni. Sta di fatto che, tra l’indifferenza generale, Gomez se ne è andato a Siviglia a gennaio, ma la dea gli è rimasta nel cuore.
Papu Gomez: “Guardare l’Atalanta mi mette tristezza”
Impossibile non ripensare a tutti quegli anni trascorsi in Lombardia, conditi da tante vittorie e successi probabilmente irripetibili. Ora, dalla Spagna, il Papu torna a parlare del suo momento personale:
“La prima parola che mi viene in mente quando penso a Bergamo è tristezza. – ha detto ai microfoni di Sky Sport – Ancora oggi faccio fatica a guardare una partita dell’Atalanta, mi fa male. Sono felice per loro, che stanno facendo bene ma non riesco a stare bene ancora. Sono triste. Spero che con l’andare del tempo le cose migliorino”.
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L’argentino, inoltre, ha parlato anche della trattativa con la squadra spagnola e di come ci fossero stati tanti club interessati al suo cartellino a gennaio. Richieste dalla MLS e dall’Arabia ad esempio, ma Gomez non ha voluto abbandonare il calcio ad alti livelli e dare una soddisfazione ai suoi detrattori: “C’era gente che mi voleva vedere in quei Paesi, sparire. Ora sono più che orgoglioso al Siviglia”.