Calciomercato, la confessione di Mancini: il suo futuro dopo il Qatar

Calciomercato, la confessione di Mancini: il suo futuro dopo il Qatar. Il tecnico della Nazionale svela le sue mosse professionali

Roberto Mancini
Roberto Mancini (Foto: Getty)

E’ senza dubbio il personaggio del momento del calcio italiano. Roberto Mancini è riuscito nell’impresa di tornare a vincere con la Nazionale. La sua è stata un’opera molto più delicata del semplice successo sportivo. Ha riportato la gente a seguire i colori azzurri e a sentirsi orgogliosa della propria squadra di calcio. Dopo i fallimenti di Prandelli (almeno l’ultima parte) e Ventura, serviva un’inversione di tendenza. Il tutto in solo tre anni di lavoro e con un materiale a disposizione simile a quello dei suoi predecessori. Niente prime donne, pochissimi fuoriclasse, ma un gruppo solido con una splendida idea di gioco. Assieme a lui uno staff di primissimo piano, con Oriali, Evani, Salsano, Lombardo, Nuciari, De Rossi e Vialli. Competenza e grande passato, per creare un mix perfetto, in grado di strappare in casa degli inglesi l’Europeo. Di Mancini si parla molto anche in chiave club. E’ inevitabile pensare, infatti, che la sua origine è da allenatore di campo quotidiano, più che da selezionatore, e il richiamo di tornare su una panchina di squadre importanti è sempre dietro l’angolo.

LEGGI ANCHE >>> Inter-Real Madrid 0-1, Highlights, Voti e Tabellino: nerazzurri beffati

LEGGI ANCHE >>> Liverpool-Milan 3-2 Highlights, Voti e Tabellino: buona partita, non basta

Calciomercato, la confessione di Mancini: dopo il Mondiale forse un club

Mancini
Roberto Mancini (foto: Getty)

Parlando in conferenza stampa prima dell’evento organizzato dall’amministrazione di Jesi, per festeggiare a distanza di due mesi la vittoria di Wembley, il ct è entrato nello specifico.

Tornare ad allenare un club? Adesso c’è il Mondiale e poi vediamo. Ora bisogna stare concentrati sul Mondiale, abbiamo da centrare velocemente la qualificazione e dobbiamo provare a vincere la Nations League“.

Poi ha aggiunto: “Allenare la Nazionale è la cosa più bella“.

L’affetto che la gente gli ha riservato, soprattutto nella sua città natale (è stato dipinto anche un murales in suo onore vicino alla casa nativa) fa capire l’importanza di guidare gli azzurri. Proprio per questo, almeno per il momento le squadre di club possono aspettare, ma dopo il 2022 di certo se ne riparlerà. Inghilterra o Italia, qualcuno che penserà a Mancini di certo ci sarà.

Gestione cookie