In un momento in cui il tennis femminile sta soffrendo un momento di grande cambiamento e l’assenza di veri modelli, Emma Raducanu rappresenta un valore prezioso
A soli 18 anni Emma Raducanu ha conquistato il suo primo torneo dello Slam battendo nella finale dello USA Open Laylah Fernandez, una teen ager poco più grande di lei.
Il fenomeno Emma Raducanu
L’attenzione generata da una finalissima inedita e assolutamente imprevedibile è stata a dir poco clamorosa. E in poche ore tutto il mondo si è accorto di questa ragazzina cosmopolita, padre di origine rumena, madre cinese, nata in Canada ma con passaporto britannico e residente tra California e Florida, che promette di essere la rivelazione assoluta del tennis mondiale.
La vittoria di Flushing Meadows ha fruttato alla giovanissima Emma un introito milionario e l’interesse delle più potenti agenzie pubblicitarie del mondo. Di lei ha parlato anche Andy Murray, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra: “Il tennis britannico aveva disperatamente bisogno di un esempio del genere, Emma è una grande giocatrice che può rilanciare le ambizioni del Regno Unito…” un paese che non genera una tennista vincente a livello mondiale da oltre quarant’anni.
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Introiti milionari
Per Emma sono già pronti due contratti pubblicitari sontuosi, da quattro milioni di dollari l’uno. Il suo agente ammette che sono arrivate offerte per quasi 20 milioni di dollari per coinvolgere l’atleta in qualità di testimonial. Il tutto dopo un assegno da 2.5 milioni di dollari per la vittoria dello US Open.
Con Naomi Osaka in calo di popolarità dopo l’uscita di scena a Parigi, alle Olimpiadi e anche a New York, tutte le agenzie si sono rivolte alla Raducanu. Il tutto in un mercato del marketing sportivo nel quale tra le dieci atlete più pagate del mondo per fare pubblicità ben nove sono tenniste. Il primo effetto della vittoria di Emma Raducanu è stato immediato: la tennista ha firmato un contratto di esclusiva con Max Eisenbud. E ieri il suo volto era sui tabelloni digitali di Times Square accanto al marchio della Nike, pronta a triplicare il suo accordo con la tennista.