Calciomercato Milan, i motivi dell’addio di Donnarumma: lo spiega lui

Calciomercato Milan, i motivi dell’addio di Donnarumma: lo spiega lui. Il portierone della Nazionale si è accasato al Psg a parametro zero

Addio Donnarumma
Donnarumma al Psg (Foto: Getty)

E’ stato senza dubbio il colpo più eclatante in uscita della nostra Serie A assieme a Romelu Lukaku. Parliamo di Gigio Donnarumma e del suo passaggio al Psg di Pochettino e Leonardo. Il Milan si è visto rifiutare ogni proposta di rinnovo contrattuale negli ultimi mesi ed è stato costretto a perderlo a zero. Dopo un Europeo vinto da protagonista e un ottimo campionato chiuso al secondo posto, l’estremo difensore campano aveva voglia di provare una nuova esperienza. La Champions conquistata sul campo con i rossoneri non ha spostato le sue valutazioni e quelle del suo potentissimo procuratore Mino Raiola. I 12 milioni di euro netti a stagione messi sul piatto dal club francese erano di gran lunga superiori agli 8 preventivati dal ‘Diavolo‘. Nessuna scelta di cuore come in passato, ma solo l’ambizione di entrare a far parte del ‘Dream Team‘ del calcio europeo, che ha portato all’ombra della Torre Eiffel addirittura Leo Messi. Al loro fianco ci saranno anche Wijnaldum, Sergio Ramos e Hakimi, per un roster stellare che punta a vincere tutto.

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Calciomercato Milan, i motivi dell’addio di Donnarumma: “Ambizioni diverse”

Donnarumma Psg
Donnarumma al Psg con Messi, Wijnaldum, Hakimi e Sergio Ramos (foto: Getty)

Parlando ai microfoni del Corriere dello Sport, però, Donnarumma ha voluto analizzare i motivi che lo hanno spinto a prendere tale decisione. Una rottura del silenzio mediatico che durava dal post Europeo.

Al Milan sono stato otto anni, era casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi. Il Milan ancora oggi mi emoziona, ho grande rispetto per le persone che vi lavorano e per i tifosi. Ma la vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso“, ha chiarito l’ex numero 1 rossonero.

Un periodo così lungo non si dimentica facilmente, ma avevo bisogno di cambiare per crescere, per migliorare e diventare il più forte. Avvertivo la necessità di nuovi spazi, di nuove realtà“. Poi aggiunge: “Le mie scelte professionali le ho sempre prese da solo, la mia famiglia mi ha solo sostenuto, lasciandomi libero. La stessa cosa ha fatto Mino. Lui rispetta la volontà dei suoi assistiti al cento per cento. Me ne sono andato dal Milan e non avevo contatti con altre squadre, lo giuro, ma ero sicuro che con un buon Europeo qualcuno si sarebbe fatto vivo“. Ed effettivamente si è fatta viva la squadra più importante del mondo al momento, per colmare quella sete di successi del portiere più forte in circolazione.

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