Quello ammirato in Coppa Davis è un Berrettini rinato, da brividi come le sue dichiarazioni a caldo dopo il trionfo
L’Italia del tennis è di nuovo sul tetto del mondo. Gli azzurri concedono il bis in Coppa Davis dopo aver conquistato l’insalatiera d’argento a 48 anni di distanza dalla prima, vinta, a Santiago del Cile, da Adriano Panatta e compagni. Un trionfo che fa il paio con quello delle ragazze che hanno alzato al cielo la ‘Billie Jean King Cup’, la Coppa Davis al femminile.
A Malaga, al Palazzo dello Sport “José María Martín Carpena” che ha ospitato la Final Eight di Coppa Davis, dopo un faticoso esordio, 2-1 all’Argentina, Jannik Sinner e compagni non hanno avuto pietà dei loro avversari. Con un duplice 2-0 ai danni dell’Australia e dell’Olanda, in finale, l’Italtennis si è confermata la più forte Nazionale del panorama tennistico mondiale.
Sugli scudi, ovviamente, Jannik Sinner, che corona con il bis in Coppa Davis una stagione da favola, e un redivivo Matteo Berrettini che è entrato in gioco nel decisivo doppio contro i Pumas contribuendo non poco al passaggio del turno. Il ‘martello’ romano ha sciorinato colpi da brividi come le sue dichiarazioni a caldo dopo la vittoria contro l’olandese Botic van de Zandschulp.
Berrettini e la sua dichiarazione d’amore per la maglia della Nazionale
Berrettini ha tracciato la strada, con i suoi successi contro il già citato Botic van de Zandschulp e Thanasi Kokkinakis, nel match d’apertura della finale, Sinner ha completato l’opera. Si riassume così la trionfale cavalcata dell’Italia nella ‘Coppa del Mondo’ della racchetta.
Ma se i trionfi del numero 1 del ranking Atp non fanno più notizie, il 28enne romano, dopo una stagione tra alti e bassi in quanto pesantemente condizionata dagli infortuni, ha sorpreso (in positivo) tutti ottenendo due vittorie in singolare, una più preziosa dell’altra, con cuore, forza e talento.
Insomma, Berrettini ha un rapporto davvero speciale con la maglia azzurra come confermano le sue dichiarazioni dopo il match contro van de Zandschulp che ha dato il la alla seconda Davis azzurra di fila: “Significa il sogno di un bambino che ha cominciato a giocare a tennis anche per questo. Alla fine poi viene tutto più facile, venire qui, ascoltare l’inno che mi fa emozionare e venire i brividi ogni volta. Lavoro e faccio sacrifici per vivere questi momenti, che cerco di godermeli a pieno“.
Ma i brividi li ha fatti venire anche “The Hammer” a tutti i tifosi italiani, quelli presenti sulle gradinate del “José María Martín Carpena” e quelli incollati davanti allo schermo televisivo, per la freddezza e la precisione dei colpi nei momenti decisivi dei match. Quando il gioco di fa duro, i duri cominciare a giocare e a “martellare”.