La vittoria di Marcell Jacobs alle Olimpiadi non è passata inosservata. Una sua ex collega ha chiesto aiuto al velocista italiano
La vittoria di Marcell Jacobs nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo è stata sicuramente la gara più entusiasmante e più celebrata in Italia. L’atleta di origini statunitensi ha portato per la prima volta nella storia la nostra nazione sul primo gradino del podio della gara di velocità e questo pomeriggio proverà a ripetersi nella staffetta 4×100.
In poche ore Jacobs è diventato l’uomo simbolo di questi giochi olimpici. Normale ricevere tante attenzioni dai media e dai fan dopo un’impresa storica come quella ottenuta pochi giorni fa in Giappone. Molti programmi televisivi gli stanno già facendo la corte, visto che oltre ad essere un campione ha anche un fisico imponente ricoperto di tatuaggi.
Marcell, però, oltre ad essere un atleta è anche un poliziotto. E la questione dei suoi tatuaggi ha fatto molto discutere, visto che una norma vieta alle forze dell’ordine di averli. Ne sa qualcosa Arianna Virgolino, salita alla ribalta proprio per essere stata espulsa dal corpo di polizia a causa di un tatuaggio.
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Arianna Virgolino chiede aiuto a Marcell Jacobs: “Si faccia portavoce della nostra battaglia”
La ragazza è stata licenziata nel 2019 anche se il tatuaggio, fatto a 18 anni prima del concorso per entrare in polizia, era stato rimosso. La decisione è stata ratificata dal Consiglio di Stato e Arianna era stata definita “nocumento all’immagine della Polizia di Stato”.
Ora Arianna, che sta portando avanti la sua battaglia personale per riottenere il suo lavoro, ha chiesto aiuto al campione olimpico dei 100 metri che gareggia per le Fiamme Oro per chiedere che la regola che impone ai poliziotti di non tatuarsi venga cambiata.
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“Marcell è un poliziotto, ormai simbolo del Corpo dopo il successo a Tokyo – ha spiegato la ragazza in un’intervista al Giorno – eppure ha numerosi tatuaggi, tutti evidenti. E io sono stata definita un danno all’immagine della Polizia di Stato per un tatuaggio rimosso con il laser. Vorrei che Jacobs si facesse portavoce della nostra battaglia. E’ chiaro che la normativa è ormai anacronistica. Farò di tutto per cercare di farla abolire. A mio avviso, non è un tatuaggio a compromettere l’operato dell’agente o il decoro della divisa”.