Il Napoli non è la favorita per lo scudetto e lo dimostra la sconfitta contro l’Atalanta che ha dato lezione di calcio alla capolista di organizzazione e di idee. Chi pensava il contrario ha ottenuto una risposta secca e perentoria; netta è stata la vittoria della Dea al Maradona, un’altra candidata al tricolore: perché no? Eppure, il Napoli di punti ne ha racimolati tanto da essere ancora in testa con un punto di vantaggio sull’Inter, prossima avversaria ed ancora la favorita con un nutrito gruppo di inseguitrici. I “lavori in corso” della ricostruzione targata Conte, sono stati ampiamente dimostrati dall’ultima prestazione da incubo degli azzurri. Tre gol incassati in un colpo solo, dopo gli altri tre di Verona hanno rimesso in discussione la fase difensiva che sembrava essere stata consolidata nelle ultime nove gare in cui gli azzurri hanno preso solo due gol. Certo i quarantotto gol mortificanti presi nella passata stagione con lo scudetto sul petto sono lontani. Ci vuole però pazienza per un Napoli “work in progress”, anche perché la vittoria contro il Milan rimaneggiato aveva lasciato qualche perplessità sulle troppe occasioni concesse ai rossoneri dopo il gol di Lukaku. A proposito di Big Rom: contro l’Atalanta non è pervenuto, in barba alle statistiche dei quattro gol e quattro assist, la condizione atletica è ancora deficitaria. Sono mancate le geometrie di Gilmour che per caratteristiche non è Lobokta, il quale a sua volta non sarà Iniesta, ma uno come lui avrebbe potuto dare maggiore qualità al possesso palla. Sono mancate anche le idee, visto e considerato che Gasperini in una mossa sola, quella di rinunciare a Retegui in attacco, ha imbrigliato il Napoli con Lookman, De Ketelare e Pasalic liberi di spaziare senza concedere punti di riferimento. Organizzazione e idee, quelle che nel calcio se attuate possono fare la differenza. Ma per il Napoli può essere un’altra sconfitta salutare, dopo quella del Bentegodi che diede la scossa giusta per velocizzare il mercato. L’Atalanta ha sbancato il Maradona con merito, una giornata storta ed una sconfitta ci può anche stare nel percorso come dice Conte, ma quello che deve far riflettere è il modo in cui è arrivata, senza mostrare una minima reazione. Sarà una settimana complicata, ma anche l’occasione giusta per testare la condizione mentale della capolista ad un solo punto dai campioni d’Italia in carica dell’Inter. La sfida del Meazza prima della sosta oltre agli eventuali contraccolpi psicologici dovrà sentenziare a che punto sono i lavori in corso.
Manuel Parlato