Il monegasco riparte da Austin con un obiettivo preciso. Negli Stati Uniti il messaggio è stato chiaro: può succedere
La doppietta della Ferrari ad Austin ha incredibilmente aperto uno scenario totalmente inaspettato fino a qualche settimana fa. Certo, una sensazione in gran parte dettata dall’euforia di tutto l’ambiente ferrarista che, all’improvviso, si è trovato davanti ad una situazione quasi del tutto insperata.
Negli Stati Uniti la classifica ha subito un altro cambiamento. Da una parte Max Verstappen ha aggiunto altri punti di vantaggio su Lando Norris, portando la distanza tra i due a 57 lunghezze. Nello stesso tempo, però, Leclerc si è riavvicinato a Lando Norris portandosi a -22 dall’inglese.
Un’idea folle, un sogno irrealizzabile, quello della Ferrari, che adesso vede però una speranza frutto dell’ottimo lavoro svolto nelle ultime settimane e del calo che, invece, hanno accusato le Red Bull e, talvolta, anche le McLaren. Verstappen non vince ormai da nove gare consecutive e, in Messico, si arriva in un circuito complesso per le difficoltà accusate dal team di Milton Keynes. Ma cosa serve a Charles Leclerc per tentare una delle rimonte più folli della storia dello sport?
Formula 1, Leclerc ci crede: la combinazione vincente per il monegasco
Dando per scontato che la corsa di Charles Leclerc sia su Max Verstappen e non su Lando Norris, il monegasco dovrebbe innanzitutto considerare che, per vincere il mondiale, dovrebbe chiudere al primo posto tutte e cinque le gare che mancano alla fine della stagione.
Oltre a questo, però, Verstappen dovrebbe subire un vero e proprio crollo con un piazzamento sempre sopra al quinto posto in tutte le gare. Uno scenario complesso considerando anche le due Sprint Race che andranno in scena in Brasile ed in Qatar. Certo, uno o più ritiri dell’olandese faciliterebbero il “lavoro” di Leclerc ma affidarsi a questa possibilità sembra piuttosto incosciente.
Discorso diverso, invece, per il mondiale costruttori. A condurre c’è, per il momento, la McLaren con 40 punti di vantaggio su Red Bull e 48 su Ferrari. Per le due rosse sarebbe certamente più facile raggiungere quella vetta e vincere il titolo costruttori ma fin quando non ci sarà la matematica conclusione, Leclerc continuerà a credere anche nel mondiale piloti che in Ferrari manca dal 2007.
Intanto, il Gran Premio del Messico è sempre più vicino. Domenica si parte alle 21 ora italiana.