Luca Gotti, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa dopo la pesante sconfitta 0-6 contro la Fiorentina: “A fine partita c’è stata l’esigenza di discutere nello spogliatoio con la squadra, senza soffermarsi troppo perché a caldo anche le percezioni possono essere difficoltose. Con serenità abbiamo ragionato con dirigenza e staff tecnico. Il tema della fiducia non è stato neanche preso in considerazione”.
Cos’è successo al Lecce: “Non bisogna basarsi sulle sensazioni, sia in positivo che in negativo. Durante la settimana c’era la sensazione di aver rimesso a posto diverse cose. Si era lavorato nella direzione giusta e avevo buone sensazioni. A inizio partita c’è stato entusiasmo, poi alle difficoltà non si è riusciti a reagire. Abbiamo dimostrato debolezza e poca personalità. Una partita diventata un incubo. Abbiamo preso dei gol che non si possono prendere in serie A. Credo sia il risultato più penalizzante della mia carriera, eppure di momenti di difficoltà ne ho passati tanti. L’unica cosa sensata è chiede scusa ai tifosi, con la promessa di mettere tutto per una ripresa”.
Esonero o dimissioni: “Queste domande vanno fatte ad altri. Ho intenzione di affrontare le situazioni e di trovare le soluzioni”.
Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno: “È una squadra diversa, cambiata in tanti elementi chiave. Oggi questa squadra non ha ancora trovato la sua fisionomia. In alcuni sliding doors ha preso la strada sbagliata, il mio compito è quello di ritrovare la strada positiva. Non mi pongo il problema degli alibi, mi pongo il problema della realtà. All’inizio dell’anno accettiamo questa sfida, definita come il miracolo della terza salvezza consecutiva. Perché si tira fuori la parola miracolo? Perché bisogna fare i conti con la realtà. La realtà è che bisogna affrontare una situazione di grande difficoltà. Per il Lecce salvarsi non è facile. Questo non vuol dire che non ce la facciamo. Io non ho intenzione di prendere la porta e scappare, so quali sono le difficoltà. Non mi immagino un incubo come la partita di oggi, ma questa è la nostra normalità. Se vogliamo disgregarci facciamolo, il mio compito è quello di aggregarci e affrontare le difficoltà”.
Come arrivare al gol: “Con quest’idea di cercare il gol ne abbiamo presi sei. Questa è la realtà del campo. Devo dare solidità e certezze più semplici a questa squadra. Dobbiamo ripartire dalle cose semplici, prima di andare alla ricerca della soluzione del gol, che oggi ci ha portato problemi”.