Il caso ultras continua a tenere banco in casa di Inter e Milan: a Sportitalia è intervenuto in esclusiva l’avvocato Cesare Di Cintio per parlarne e per fare il punto di cosa i due club possono rischiare ora.
Quale dovrebbe la gestione del rapporto con gli ultras da parte dei club?
“La gestione del rapporto tra i club e gli ultras è un argomento delicato e complesso, che si intreccia con normative fondamentali come la Legge 401/1989. Questa legge è cruciale per combattere la violenza negli eventi sportivi e garantire la sicurezza durante le partite. Le conseguenze per le violazioni possono avere rilevanza anche penale allorquando multe a Daspo non siano in grado di contenere le condotte violente di chi assiste all’evento sportivo.
In questo contesto, ritengo che per le società sia essenziale instaurare un dialogo costruttivo con i tifosi. Molti club europei hanno già intrapreso la strada di coinvolgere gli ultras attraverso tavoli di lavoro, dove si affrontano insieme le problematiche comuni. Questi sforzi non solo aiutano a ridurre i conflitti, ma contribuiscono anche a migliorare l’immagine del club. Iniziative sociali che coinvolgono gli ultras in progetti comunitari possono rivelarsi particolarmente efficaci, creando un clima di fiducia e cooperazione.
La ratio dell’art. 25 comma 10 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC è infatti quella di prevenire e neutralizzare atti di violenza, evidenziando l’impegno delle società e delle istituzioni nel garantire un ambiente sicuro”.
Quali sono i rischi per Inter e Milan?
“Per club storici come l’Inter e il Milan, sulla base della giurisprudenza sportiva che si è sviluppata negli anni, le condotte dei tifosi del genere in questione possono esporre i club a rischi di sanzioni di natura economica.
Sotto altro profilo anche l’impatto reputazionale è cruciale. Un’immagine negativa può far sì che gli sponsor rivedano i loro contratti o decidano di non collaborare più, portando a una riduzione delle entrate. Pertanto, gestire in modo adeguato il rapporto con i tifosi è diventato fondamentale per la sostenibilità economica a lungo termine di questi club”.
Quali effetti dalla sentenza Diarra?
“La sentenza Diarra potrebbe avere un impatto significativo sul panorama legale del calcio, stabilendo un precedente importante riguardo ai contratti di lavoro dei calciatori. Questa decisione potrebbe stimolare una riflessione più ampia sulle normative che regolano i rapporti tra società e atleti, portando alla necessità di sistemi di risoluzione delle controversie più equi e accessibili.
In sostanza, questa sentenza rappresenta un’opportunità per garantire una maggiore protezione per tutti i soggetti coinvolti nei rapporti di lavoro sportivi. Aprirà la strada a un dibattito necessario e potenzialmente rivoluzionario, volto a migliorare le pratiche attuali e a tutelare i diritti dei calciatori e dei clubs nell’ambito dei contratti di lavoro”.