Licenziamento in Formula 1. Coinvolto uno dei grandi protagonisti del Circus che ha svelato come è avvenuto il tutto
È un’annata disastrosa per l’Alpine in Formula 1. Solo 13 punti in classifica in una stagione totalmente da dimenticare per il team francese. E pensare che solo due anni fa, nel 2022, Alpine chiuse la classifica costruttori al quarto posto. Da quel momento il declino, prima con la sesta posizione del 2023 e poi con il tracollo totale del 2024.
Tracollo la cui punta dell’iceberg è ovviamente rappresentata dai risultati in pista che, tuttavia, nascondono una serie di retroscena legati alle scelte del team dal punto di vista dirigenziale. Su tutti l’addio di Otmar Szafnauer, ex team principal di Alpine licenziato a metà stagione nel 2023. E’ stato proprio quest’ultimo, in una recente intervista, a spiegare cosa è successo.
“Ci sono state diverse cose che non hanno funzionato bene in Alpine. Una di queste è che non avevo il controllo del team nel suo complesso. Per esempio, ho capito subito appena arrivato che l’ufficio risorse umane non avrebbe risposto a me ma al gruppo in Francia. E che lo stesso valeva anche per il dipartimento finanziario, così come per le pubbliche relazioni e il marketing. Prima di iniziare il mio lavoro sapevo che tutti avrebbero dovuto fare rapporto a me, ma appena ho iniziato mi sono accorto che non sarebbe stato così“, ha rivelato Szafnauer al podcast High Performance.
Alpine, Szafnauer si sfoga e svela come l’hanno licenziato
L’ex team principal ha parlato senza peli sulla lingua del trattamento che ha ricevuto in Alpine. Innanzitutto le modalità del licenziamento. Come racconta Szafnauer, Alpine avrebbe comunicato a lui e ad Alan Permane la notizia del licenziamento tramite una call su Zoom, avvenuta peraltro con il capo dello risorse umane e non dai vertici della scuderia.
Pur non avendo ricevuto motivazioni ufficiali, l’ormai ex team principal immagina che tutto sia stato legato alle aspettative che Alpine aveva nei suoi confronti e nel modo in cui avrebbe dovuto cambiare la mentalità aziendale.
“Il mio modo di fare era lavorare sulla sicurezza psicologica e ne avevamo già parlato. Ma loro volevano agire in modo diverso, volevano che mi liberassi di alcune persone che stavano lì da tanto tempo e che stavano comunque facendo un buon lavoro [..] Mi è stato chiesto di farlo, ho detto di no. Non è questo il mio modo di agire“, ha concluso Szafnauer.