Caso doping, nuovo scossone per Sinner: verdetto terribile

Il caso Sinner diventa sempre più materiale di dibattito tra gli addetti ai lavori: le ultime dichiarazioni non lasciano spazio a dubbi

Jannik Sinner in campo sta facendo il suo dovere: nel recente match contro l’argentino Etcheverry, se all’inizio ha mostrato parecchie difficoltà, negli ultimi set ha invece ottenuto il massimo vincendo in modo piuttosto deciso. Per l’italiano è un successo importante che lo spinge fino agli ottavi di finale in quel di Shanghai.

Caso doping, nuovo scossone per Sinner
Caso doping, parla un ex tennista (Ansa) – Sportitalia.it

Se il campo ci parla di un Jannik come sempre a suo agio contro qualsiasi avversario, l’extra campo invece ci consegna una situazione un po’ più complicata, a causa della nota questione doping che sembra non avere fine. Il numero uno del ranking Atp spera che il Tas di Losanna gli darà ragione nei prossimi mesi, in modo da mettere definitivamente in archivio questo caso spinoso, che ha anche alcuni precedenti. Perché la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, non è la prima volta che interviene a gamba tesa contro un atleta di alto livello.

Nell’ultimo periodo, però, il caso Clostebol sta ricevendo parecchie attenzioni anche da parte di ex tennisti che in passato hanno ricevuto sanzuoni: uno degli ultimi, l’argentino Guillermo Coria, non ha speso bellissime parole per Sinner.

Guillermo Coria incalza: “Ricevuto trattamento diverso”

Una squalifica che va da uno a due anni: questo il massimo che Sinner potrebbe rischiare nel caso in cui il Tas concordi con quanto detto dalla Wada. E una batosta del genere non è affatto un unicum nella storia del tennis, anzi. Nell’aprile del 2001, quando Jannik non era ancora nato, un altro caso simile fece scalpore: quello ai danni del tennista Guillermo Coria, dal 2003 al 2005 costantemente nella Top 10 Atp e finalista nel 2004 al Roland Garros.

Caso Sinner, parla Guillermo Coria, squalificato nel 2001
L’ex tennista Guillermo Coria sul caso Sinner (Ansa) – Sportitalia.it

La carriera del sudamericano è stata interrotta per due anni e sette mesi dalla positività al nandrolone, sostanza vietata come da regolamento. E non si è più ripresa nei modi in cui sperava: infatti l’argentino, dopo essere tornato a giocare ad alti livelli dopo la pausa, ha annunciato il ritiro a soli 29 anni. Era il 2009.

Oggi torna a parlare e lo fa in un momento in cui il doping torna a essere dibattuto. Intervistato dal media ‘Claytenis.com’, l’ex tennista di Santa Fe commenta il caso con protagonista l’italiano: “Non ho ricevuto il suo stesso trattamento, e non sono stato per niente bene“, spiega Coria che ha passato anni complicati tra viaggi continui negli Usa e terapie dallo psicologo.

Coria insomma contesta pesantemente il fatto che Sinner, nonostante l’accusa, continui a giocare normalmente. “È stato un periodo difficile per me e l’ho chiuso, perché non me la sono passata bene per niente. Chiedo un trattamento equo per tutti.

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