Conte e il gioco della pressione: ecco chi ha la bici più costosa

La stima nei confronti di Antonio Conte è totale ed assoluta. L’allenatore del Napoli è il più decorato dell’intera serie A attuale, dati alla mano, ed è riuscito a migliorare e stravolgere in positivo la storia recente di quasi tutti i club che abbiano deciso di puntare sul suo carisma, sulla sua metodologia, sulle sue competenze.
E’ facile fidarsi di Antonio Conte nel momento in cui gli si affidano le chiavi del proprio progetto. Lo supporta la sua carriera, ed un carattere che non scende a compromessi per quanto esigente e pretenzioso, anzitutto nei riguardi di sé stesso e poi di conseguenza anche di chi condivide con lui l’avventura professionale.

Una premessa doverosa, e che spiega in parte anche il gioco mediatico che il tecnico del Napoli ha intrapreso nella settimana in corso, dal momento stesso in cui ha almeno momentaneamente raggiunto l’obiettivo che (ne siamo certi) nelle segrete stanze degli spogliatoi partenopei sta identificando come quello per il quale versare ogni goccia di sudore e spendere ogni residua stilla di energia: il primo posto in classifica.
Il pacchetto di un allenatore top, anzi di un manager di massimo livello, come lui stesso si è identificato commentando le scelte di chi ha deciso di puntare su qualcun altro, comprende anche la capacità di resistere alle pressioni e di gestire l’aspetto mediatico che è comunque parte integrante del lavoro di cui sopra. Ed Antonio Conte è un fuoriclasse anche sotto questo punto di vista.
Non è difficile identificare i destinatari, a tinte presumibilmente bianconere, della sua ormai celebre conferenza stampa “della bicicletta”, in cui l’obiettivo palese è quello di scaricare il peso delle responsabilità e delle ambizioni di successo sulle spalle delle principali contendenti al titolo.
Peccato che nel tentativo di codifica di quanto dichiarato dall’allenatore del Napoli, non si possa fare a meno di analizzare numeri impossibili da equivocare e che spiegano nel dettaglio come la più luccicante delle bici da corsa sia stata messa da De Laurentiis anche a disposizione del tecnico di Lecce.

Nel dettaglio: nessuno dei top club italiani, ha un saldo tra uscite ed entrate anche solo lontanamente paragonabile a quello del Napoli.
I partenopei hanno infatti investito (dati transfermarkt alla mano) 149,50 milioni di euro a fronte dei soli 11,50 incassati: il bilancio complessivo racconta di conseguenza di un passivo di ben 138 milioni di euro, attraverso i quali il Napoli è indubitabilmente uscito rafforzato in tutti i reparti. A partire dalla difesa, che ha evidenziato il massimo esborso con i colpi Buongiorno e Rafa Marin, passando per il centrocampo completamente stravolto negli ultimi giorni di agosto con due colpi dalla Premier League, sino ad arrivare ad un reparto avanzato arricchito non solo dal totem Lukaku ma anche dall’imprevedibilità di David Neres per un investimento da 58 milioni di euro per il solo attacco.

Un’accoppiata che, tanto per entrare nel dettaglio, sarebbe già sufficiente per coprire il saldo entrate/uscite dei Campioni d’Italia in carica dell’Inter, fermi a 56,70 milioni, e che addirittura supera di circa 20 milioni di euro il bilancio complessivo di un Milan arrivato secondo un anno fa e fermo a 38,40 milioni.
Ed anche chi si è avvicinato alla tripla cifra a livello di investimento, come l’Atalanta che ha addirittura chiuso in attivo, o la Famiglia Friedkin per la Roma (92,60 milioni), ha comunque portato a termine un saldo tra entrate e uscite in passivo di soli 65,60 milioni, tanti, ma nettamente inferiori ai numeri che hanno serviti per accontentare in estate il tecnico del Napoli.
Veniamo infine alla Juventus, ovvero quella che può realisticamente essere presa in considerazione come parte in causa dalle recenti dichiarazioni di Conte, parse come una diretta risposta a quelle di Cristiano Giuntoli di qualche giorno prima.
Se da una parte i bianconeri sono stati l’unica società con una forza economica tale da mettere sul piatto più del Napoli con i 164,80 milioni investiti, è altrettanto doveroso sottolineare come in virtù di entrate da 103,50 milioni il saldo totale sia in passivo di “soli” 61,30 milioni. Ovvero una cifra di poco superiore a quella che De Laurentiis ha investito per vestire di azzurro i soli Lukaku e David Neres.

Numeri freddi ed asettici, e che di certo è sbagliato far corrispondere alle aspettative di fine stagione, perchè il punto di partenza di ogni squadra è diverso, così come il monte ingaggi e l’attitudine ambientale alla vittoria. Tutti fondamentali nei quali Antonio Conte, però, ha dimostrato di saper eccellere, e che fanno realisticamente ritenere da chiunque, avversario o meno, i partenopei alla stregua di una contendente per la vittoria del tricolore. La bicicletta più costosa, l’ha avuta in regalo proprio lui.

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