L’ex difensore cresciuto nell’Athletic Bilbao, Jon Ander Lambea Aranguiz, ha rilasciato una intervista a Sportitalia per parlare dei prossimi avversari della Roma in Europa League, nella prima sfida europea dei giallorossi in questa stagione.
Come arriva l’Athletic Bilbao a questa partita?
“Bene, dopo un inizio difficile in Liga ha ottenuto 3 vittorie consecutive e 2 fuori casa, il che gli ha dato molta fiducia in vista della partita di oggi. Pur conoscendo la difficoltà dettate dalla forza della Roma e dall’atmosfera che si vivrà all’Olimpico, l’Athletic torna in Europa dopo diversi anni di lontananza. Insomma l’entusiasmo e la speranza di fare una bella partita sono molto grandi, sia per la squadra che per i tifosi. E quale squadra migliore di una grande squadra come la Roma per il ritorno in Europa?”.
L’Athletic ha identità.
“Siamo un club con una filosofia ben definita, che ci rende diversi. Comprendiamo quindi che la nostra presenza in Europa a volte può essere ciclica. Ma ora il club sta attraversando un grande momento sportivo e lo ha dimostrato l’anno scorso con quel 5° posto in campionato e con la vittoria in Copa del Rey dopo 40 anni. Detto ciò, l’eccitazione trabocca a Bilbao da ogni parte. Stiamo tutti aspettando con ansia l’inizio della partita”.
Chi deve temere Juric maggiormente?
“Tutto dipende da come stanno fisicamente i giocatori che dovrebbero partire titolari. Ci sono stati diversi stop e Oihan Sancet finito fuori lista. Lui ha avuto un ottimo inizio di campionato con grandi prestazioni ed è un giocatore molto importante per la squadra e per il modello di gioco dell’Athletic. È chiaro che il reparto offensivo della squadra è in un ottimo momento e sta facendo anche delle rotazioni nelle ultime partite che hanno portato tutti al rendere al massimo per poter continuare ad essere importanti per il mister. Nico, Iñaki, Guruzeta sono giocatori affermati nell’11 titolare e devono essere quelli che generano pericolo in attacco con la loro velocità e forza straripante. Ma insisto sul fatto che la grande virtù della squadra è che difende molto unita, spesso con una pressione elevata, e che la velocità in attacco è una delle virtù di questa squadra”.
Chi la preoccupa di più della Roma invece?
“Ci sono tanti giocatori esperti che sono abituati a giocare in Europa, a gestire queste partite a volte complicate e a sapere come portarli dove interessa la Roma. Anche il cambio di allenatore può riattivare giocatori e vederne nuove versioni, ma penso che la Roma sia la rivale da battere per nome, storia e rosa. È importante vedere la proposta della Roma, se modificherà il sistema, se aggiusterà di più l’esterno per il rischio della Williams, o se proverà a portare il peso della partita dall’inizio con la palla. Da lì vedremo i punti di forza e di debolezza di ciascuna squadra e le loro soluzioni dalla panchina. Un grande gioco”.
Con Dovbyk la Roma ha fatto un grande colpo?
“L’anno scorso ha avuto una grande stagione in una squadra specifica, con uno stile di gioco specifico e con una squadra specifica. Si giocava in un modo da favorire le qualità del giocatore. Credo che bisogna inserire i profili dei giocatori all’interno di modelli di gioco specifici ed in questo senso, quello di Dovbyk, è inseribile 100% nella Roma. Forse ha bisogno di un margine di tempo per adattarsi ma ha il potenziale e lo abbiamo visto nel campionato spagnolo l’anno scorso”.