Cosa significa questo derby vinto per il Milan e Fonseca?
“Il Milan ha reagito alla situazione pesante creatasi intorno a Fonseca. Non mi aspettavo di vedere i rossoneri scendere in campo in questo modo: fin dal primo minuto ha avuto grande concentrazione, equilibrio, volontà. Per giocatori come Leao essere inseriti in un contesto come quello di ieri sera sicuramente è differente e il Milan potrebbe prendere maggiore quota”.
Per puntare a cosa?
“Il lavoro del Milan adesso è quello di confermare quanto di buono fatto ieri. Soprattutto per quanto riguarda l’uniformità d’intenti, che è la certezza dalla quale ripartire. La materia prima c’è, ne sono convinto e ovviamente ora non si può pensare che siano risolti tutti i problemi”.
Quando parla di materia prima, si riferisce al livello della rosa?
“Sì, perché si è vista la potenzialità di una squadra che fino a questo momento è stata in difficoltà. Se lavoreranno su questi aspetti, il percorso sarà molto più chiaro. Di Fonseca poi mi è piaciuto che ha dato ieri grande equilibrio e forza anche ad elementi che non sembravano partire dalla prima fila. Non ha avuto problemi a fare sostituzioni, anche pesanti, come con Leao anche se non era contento. La strada è quella giusta insomma”.
L’Inter e Inzaghi dove sono mancati?
“Secondo me sono mancati un po’ dal punto di vista della concentrazione. L’Inter forse pensava di poterla vincere anche senza metterci il 110% dal punto di vista della prestazione. Poi mi è sembrata un po’ sulle gambe. Il Milan chiaramente ci ha messo del suo rendendole difficili i compiti. Poi sono venuti a mancare tanti elementi di spicco, Calhanoglu, Mkhitaryan e lo stesso Lautaro sono stati un po’ sottotono. In una squadra quando tre-quattro non sono all’altezza nella stessa partita è una cosa che si sente“.
Lautaro a secco, Vlahovic fatica: perché?
“Perché gli attaccanti attraversano questi periodi un po’ così. Malvolentieri aggiungo. Però poi con l’andare delle giornate sicuramente l’attaccante di grande profilo, quali sono loro, li trova i gol. Senza dubbio non me ne preoccuperei dunque. Perché poi l’Inter arriva lì davanti, come la Juventus arriva in zona gol e prima o poi si sbloccheranno anche i loro cannonieri“.
La Juventus intanto ha subito 0 gol. Dovesse sbloccarsi davanti sarebbe già da Scudetto?
“Non dimentichiamoci che l’aspetto prioritario in magnifico sport è il fatto di fare più gol dell’avversario, quindi l’idea dovrebbe essere sempre quella, a prescindere che poi uno riesca a fare i gol o meno. Da allenatore dico che gli elementi da tenere in considerazione sono quelli legati al fatto che la squadra quando arriva davanti alla porta magari non realizza ciò che riesce a creare. Ma il fatto che ci arrivi è importante, perché vuol dire che prima o poi i gol arriveranno”.
L’impatto di Conte al Napoli come lo vede?
“Conte si sapeva che potesse rappresentare una marcia in più per quella che è stata la mentalità dell’anno scorso, poco produttiva per tanti motivi. Ho visto un Napoli che finalmente ha difeso la propria porta correndo però in avanti, cosa che spero si estenda sempre di più a tutte le squadre, perché significherebbe essere arrivati ad un cambio di mentalità. Il Napoli contro la Juventus mi ha dato questa idea positiva che apprezzo e quindi ci vedo sicuramente il lavoro di Conte”.