Ancora polemiche per Jannik Sinner. Il tennista italiano è stato coinvolto in un caso di doping, ma ne è uscito a testa altissima. Intanto spunta l’annuncio di un altro sportivo
La questione legata al doping ha scosso l’ambiente del tennis nelle ultime settimane. Jannik Sinner è riuscito a dimostrare la sua innocenza, ma i suoi detrattori lo hanno fortemente attaccato, approfittando di un momento molto particolare. Il campione italiano ha trionfato con merito agli US Open, il pubblico lo ha applaudito, ma qualche voce contrastante c’è stata.
L’innocenza di Sinner non è mai stata messa in discussione, anche gli organi competenti hanno fatto un passo indietro, ma la sua vicenda ricorda quella di altri sportivi e non sempre è finita nello stesso modo. Le contaminazioni a seguito di un evento accidentale sono più diffuse di quanto si possa pensare e lo sa bene un ex nuotatore, il quale ha vissuto una bruttissima vicenda qualche anno fa.
Magnini: “Contento per Sinner, io piangevo tutti i giorni”
Filippo Magnini ha parlato dell’accusa di doping subita alcuni anni fa. Il nuotatore italiano ha dimostrato la propria innocenza ed è stato totalmente assolto, proprio come è successo a Sinner (seppur con tempi molto diversi), ma ognuno vive queste esperienze in maniera diversa e sembra che Magnini provi ancora dolore quando pensa a questa vicenda. Nel corso di un evento legato al nuoto, Magnini ha ricordato la sua esperienza ed ha fatto un accostamento con le accuse nei confronti di Jannik Sinner.
Ecco cosa ha detto Magnini nelle parole riportate dal ‘Corriere dello Sport’: “Ho pianto ogni giorno per tre anni, nel momento peggiore ho perso anche sette chili. Per fortuna, potevo difendermi dal punto di vista legale, ma non tutti hanno questa fortuna”. Nel caso specifico ha parlato anche di Sinner: “Ho letto la storia di Sinner, sono molto felice per lui e sono sicuro che non ci sia stato alcun tentativo di doparsi. Ha avuto una federazione potente alle spalle, che gli ha permesso di esprimere le sue opinioni. È stato ascoltato e creduto, bisognerebbe dare questa possibilità a tutti gli atleti”.
Al termine della sua carriera, Filippo Magnini è stato squalificato per quattro anni con l’accusa di aver usato o tentato di usare sostanze dopanti. La condanna è stata confermata anche in appello, nel 2018, ma il ricorso del nuotatore pesarese è stato accolto dal TAS e la sua condanna è stata annullata. La WADA è stata portata a risarcire Magnini, ma la sua carriera era ormai compromessa. L’assoluzione definitiva dalle accuse è arrivata il 27 febbraio del 2020.