Jannik Sinner e una richiesta particolare che arriva dal mondo del tennis per il numero uno al mondo: il dibattito è aperto
In questa fase, in campo, Jannik Sinner sta dimostrando una netta superiorità rispetto agli altri tennisti. Il suo primato nel ranking ATP è stato legittimato e suggellato dalle vittorie in rapida successione prima nel Masters 1000 di Cincinnati e poi agli US Open. Un doppio trionfo che lo proietta sempre più in alto in classifica, avvicinandolo al traguardo di chiudere il 2024 davanti a tutti, ormai decisamente alla portata.
Specialmente a New York, persino nei rari momenti di difficoltà, Jannik è sembrato solido e inattaccabile, le sue vittorie in campo sono arrivate quasi per forza di cose, con avversari impotenti nei suoi confronti. La sensazione è che si possa essere, nel suo caso, di fronte a un dominio destinato a durare a lungo, con il solo Carlos Alcaraz che potrebbe impensierirlo sul medio periodo, almeno per adesso.
La solidità di Sinner è stata tanto più evidente in un momento non semplicissimo per lui, tra le polemiche per i problemi fisici, l’assenza alle Olimpiadi, la vicenda Clostebol, persino le vicende della sua vita privata e sentimentale. Pur con tutto questo a gravare sulle sue spalle, Jannik ha dimostrato la tempra e la lucidità spietata di un vero numero uno. Pur mantenendo la sua semplicità e compostezza in ogni attimo. Un qualcosa di decisamente inusuale e che per certi versi suona “strano”, almeno secondo alcuni.
Sinner “più italiano”: parla Mats Wilander
Anche Mats Wilander si fa portatore della scuola di pensiero che vorrebbe un Sinner “più italiano” nelle sue manifestazioni pubbliche. L’ex numero uno al mondo, oggi apprezzato commentatore televisivo, ha spiegato il suo punto di vista a ‘L’Equipe’, in una lunga intervista.
“Al momento Sinner gioca il miglior tennis, quello più completo, di gran lunga – ha affermato – Il carisma? Arriverà con il tempo e con i risultati. Per il bene del tennis, spero che questo dominio non duri più di qualche anno, mi aspetto che Alcaraz arrivi a dire che c’è anche lui. E poi vorrei vedere un Sinner in versione più italiana e meno austriaca, con il carattere che ne consegue e non con quella freddezza a prova di tutto”.
Al netto dei suoi desideri Wilander ammette anche che non possiamo farci niente, ed avrebbe vinto in qualsiasi modo a New York, “che indossi una bandana o un cappellino alla Jim Courier non cambia nulla”.