Ospite di una trasmissione televisiva all’indomani del successo newyorkese, il campione azzurro Jannik Sinner ha lasciato tutti di stucco
Si può dire tutto (o quasi) di Jannik Sinner, ma non che sia un giocatore che in campo lasci trasparire delle forti emozioni nel bel mezzo di un match. Poco propenso, per carattere, ad esternare soddisfazione, gioia, ansia e speranza, il tennista altoatesino è quasi una sfinge. Anche nei momenti decisivi di un incontro importante, il massimo che ci si possa aspettare dal bravo ragazzo di San Candido è un pugnetto chiuso dopo aver conquistato un punto. O un viso che esprime una leggera delusione se lo scambio non si è risolto a suo favore.
Lontanissimo, per educazione e background culturale, ma anche per indole, dagli scatti d’ira di un Andrey Rublev o di un Nick Kyrgios – il suo grande ‘accusatore’ nella vicenda Clostebol – ma anche dalle manifestazioni di rabbia di cui sovente si è reso protagonista un certo Novak Djokovic soprattutto ad inizio carriera, Jannik vive le sue partite in una sorta di bolla. Fatta esclusivamente di concentrazione ed attenzione.
Forse sarà per questo che, arrivato a giocarsi i punti importanti di un singolo match, l’azzurro raramente sbaglia. Il sangue freddo e la capacità di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni sono certamente punti di forza nella tenuta mentale del fuoriclasse. Che alle volte sembra quasi un cyborg. Già, sembra. Perché le ultime ammissioni del trionfatore di Flushing Meadows hanno preso in contropiede non solo gli addetti ai lavori, ma anche i tanti tifosi dell’ex allievo di Riccardo Piatti.
“Dentro ho una tempesta”: Sinner shock dopo il trionfo
Ospite negli studi del network americano ‘ABC dopo’ la splendida vittoria nella finale degli Us Open contro l’idolo di casa Taylor Fritz, Sinner ha lasciato tutti di stucco quando ha iniziato a parlare del modo in cui affronta i match sul campo.
“Quando ero piccolo ero decisamente migliore come sciatore, ma ho cambiato sport perché nello sci se commetti un errore non puoi più vincere e nel tennis invece puoi commettere errori, accettarli ed andare avanti”, ha esordito.
“A volte devi giocare con una faccia da poker, come faccio io, ma dentro è come se ci fosse una tempesta”, ha poi chiosato simpaticamente il campione che ha quindi evidenziato come sia cresciuto nell’estremo nord Italia tra montagne e natura: “Ci sono tanti animali ma non è certo la giungla”.
Una personalità quindi molto particolare quella del numero uno al mondo che all’esterno riesce quindi a mantenere grande calma, mentre all’interno vive un turbinio di emozioni d domare.