I problemi nella definizione dell’accordo per la nuova arena potrebbero portare la proprietà di un club NBA ad una storica decisione
Magari i più giovani non si ricordano di quella franchigia, campione della Western Conference nel 1996, che sfidò i ritrovati Bulls di Michael Jordan – rientrato appena a metà del 1995 dopo la pausa susseguente alla morte del padre – in una serie finale avvincente, vinta poi da Chicago per 4-2.
Era la squadra di Gary Payton e Shawn Kemp, un roster che faceva riferimento ad una città, Seattle, che di lì a poco avrebbe visto il basket sparire dai propri radar. Già perché la franchigia conosciuta come Supersonics – una denominazione in vigore in NBA dal 1967 – trasferì nel 2008 i propri uffici, i campi di allenamento e i giocatori nello stato dell’Oklahoma, assumendo la denominazione di Oklahoma City Thunder, la nuova realtà del basket professionistico americano in cui mossero i loro primi passi fenomeni del calibro di Kevin Durant, Russell Westbrook e James Harden.
Non nuova all’ingresso di realtà inedite nel proprio panorama geografico, la sempre più ricca NBA potrebbe a breve prendere atto di una nuova, clamorosa, rivoluzione. Una delle franchigie storiche della Lega, la squadra della città di Philadelphia potrebbe cambiare non solo città ma anche Stato. ‘Colpa’ di una disputa senza fine per la costruzione del nuovo palazzetto ma soprattutto di una proposta che inizia ad allettare non poco i proprietari.
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Il New Jersey avrebbe infatti offerto fino a 400 milioni di dollari in crediti d’imposta per un vasto sviluppo sul litorale ad uso misto. L’amministrazione del governatore Phil Murphy ha affermato di prevedere un piano multimiliardario nella città di Camden: un disegno che prevede proprietà residenziali, commerciali e di vendita al dettaglio, con i Sixers come punto fermo.
La proposta del CEO dell’Autorità per lo Sviluppo Economico, Tim Sullivan, arriva mentre la squadra e Philadelphia negoziano sul futuro di una nuova arena da 1,3 miliardi di dollari che la proprietà aveva annunciato per il quartiere di Chinatown. La proprietà ha già ribadito che non intende rimanere alla Wells Fargo Arena, nel quartiere degli stadi della città, oltre il 2031, quando il contratto di locazione scadrà.
Il problema è che il tempo è tiranno, con le parole choc – affidate ad una e-mail ufficiale – della portavoce del club Molly Mita McEndy che risuonano come sinistre alle orecchie dei tanti tifosi Sixers presenti in città: “La realtà è che non abbiamo più tempo per raggiungere un accordo che consentirà ai 76ers di aprire la nostra nuova casa in tempo per la stagione NBA 2031-32. Di conseguenza, dobbiamo prendere sul serio tutte le possibili opzioni, inclusa quella di trasferirci a Camden, nel New Jersey“.
Chissà cosa avrebbero detto, o che direbbero, leggende dei Sixers come Julius Erving, Wilt Chamberlain, Charles Barkley ed Allen Iverson all’idea che il nome della storica franchigia si possa separare dalla città della Pennsylvania..