Novak Djokovic l’ha detto chiaramente, la polemica è servita: ecco a cosa si riferiscono le lamentele dell’ex numero 1 del mondo
Novak Djokovic non le manda a dire. Mai lo ha fatto e mai lo farà. Non ci sorprende affatto, quindi, che durante la conferenza stampa che si è tenuta alla fine della match contro Radu Albot abbia pensato che tanto valesse togliersi qualche sassolino di troppo dalla scarpa. Neanche il tempo di godersi la vittoria e la consapevolezza di aver staccato il pass per accedere al secondo turno, che già la polemica era servita.
Polemica del tutto legittima, è doveroso sottolineare. Nole aveva ragione da vendere, in effetti, nel momento in cui si è scagliato contro la programmazione dello Slam in corso al di là dell’Oceano. Le giornate dei tornei continuano a protrarsi fino a tarda sera e questo sembra piacere sempre meno ai tennisti in gara. Soprattutto all’ex numero 1 del mondo.
Sebbene il serbo abbia conquistato una vittoria contro il suo rivale moldavo, ha avuto da ridire sull’orario di inizio del suo match. Djokovic e Albot sono scesi in campo intorno alle 10 di sera e ne sono usciti 2 ore e 7 minuti, poco dopo la mezzanotte, insomma. Tardi, sì, cosa di cui Nole si è estremamente rammaricato, tanto da averne voluto parlare, per l’appunto, davanti ai rappresentanti della stampa internazionale presenti in sala.
Djokovic non le manda a dire: è subito polemica
Il tennista, che un mese fa ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi, ha detto apertamente che giocare a fine giornata è, per lui, penalizzante. Il fatto di non essere giovanissimo, ha aggiunto ancora, non è d’aiuto.
“Sento che le mie batterie sono scariche”, ha sottolineato Nole, soffermandosi su quanto sia stata estenuante l’attesa negli spogliatoi, mentre Clara Burel e Sloane Stephens si battevano nel campo dove avrebbe poi dovuto giocare la sua partita d’esordio agli Us Open. Fortuna, almeno quello, che al netto della stanchezza e della tarda ora sia comunque riuscito ad imporsi sul suo rivale moldavo. Ha vinto anche il secondo match – deciso a tavolino al terzo set – e dovrà affrontare, ora, il sempre imprevedibile Alexei Popyrin.
Non potrà abbassare la guardia, l’ex numero 1 del mondo. Ci tiene a vincere questa edizione degli Us Open ed è in formissima dopo l’oro a Parigi, motivo per il quale farà tutto ciò che è in suo potere per arrivare in fondo. Anche a costo di fare nottata, se sarà necessario.