Polemiche a non finire per la gara di 10 km di fondo femminile nelle acque della Senna: i telecronisti non l’hanno presa bene
Non la prima polemica di questa Olimpiade, ma certamente quella che ha più colpito nell’orgoglio i francesi, in particolare il popolo parigino. Dopo la sfarzosa cerimonia d’apertura dei Giochi, col cavallo argentato che ha percorso il fiume Senna lungo tutta la città, il senso di autocelebrazione – per qualcuno addirittura di autoreferenzialità – della capitale transalpina era stato sottolineato da più parti. Ha creato dunque non poco scalpore il problema sorto immediatamente a ridosso delle gare nelle acque libere, quando il comitato organizzatore ha dato il suo altolà allo svolgimento delle stesse nel mitico fiume parigino.
Il motivo era semplice quanto incredibile, considerando i quasi 1,5 miliardi di euro spesi dalla Francia per rendere balneabili le acque della Senna: fiume non balneabile. Questa la sentenza, contro cui si è poi lavorato alacremente dal primo giorno delle competizioni in poi, su uno dei simboli di Parigi.
Le acque del fiume, torbide e piene di batteri dopo le minuziose analisi batteriologiche fatte, avrebbero contenuto perfino acido trifluoroacetico (TFA). Cioè un inquinante che fa parte della grande famiglia dei PFAS. La cui origine è riconducibile alla degradazione di vari pesticidi ma non solo.
Insomma, dopo che lo stesso sindaco di Parigi Anne Hidalgo aveva nuotato nella Senna – ma solo dopo le pressioni del Comitato Organizzatore – per dimostrare la pulizia del fiume, ciò che è emerso durante lo svolgimento dei Giochi ha creato polemiche a non finire. Dopo tanti rinvii, ecco finalmente, giovedì 8 agosto, l’avvio della gara di 10 km di fondo femminile. Una competizione che verrà ricordata a lungo. E non solo per la splendida medaglia di bronzo vinta dall’azzurra Ginevra Taddeucci.
RAI scatenata contro gli organizzatori della gara: “Offensiva”
Le 24 atlete al via in una delle gare più impegnative delle Olimpiadi hanno gareggiato in un lungo Senna gremito di tifosi, assiepati sulle tribune e non solo. Con una temperatura dell’acqua pari a 22 gradi e fortissime correnti al centro del fiume, le nuotatrici sono state costrette a nuotare a bordo fiume, vicino agli argini, dove normalmente defluiscono gli scarichi del corso d’acqua.
Condizioni definite senza mezzi termini proibitive da parte dei commentatori RAI Tommaso Mecarozzi e Luca Sacchi. Che non si sono risparmiati nelle loro feroci critiche alla gara.
“Si nuota a filo muro. Una cosa mai vista, una gara direi offensiva”, hanno detto in diretta Mecarozzi. “L’idea di far nuotare nella Senna vuol dire non tenere in considerazione anni di sacrifici da parte degli atleti. A prescindere dall’acqua balneabile“, ha aggiunto l’ex nuotatore Luca Sacchi.
Insomma, un disastro. All’interno del quale è però emersa la classe di Ginevra Taddeucci, in lacrime al traguardo dopo aver ottenuto uno storico bronzo. “Una medaglia incredibile. Se penso che fino ad un mese fa non avevo nemmeno il pass per i Giochi…, sono felice. Nella Senna la corrente era terribile“, ha detto la 27enne fiorentina.