Dalla sala stampa del Roland Garros riecheggiano le parole di Novak Djokovic che indispettiscono non poco i fan di Jannik Sinner
Che il torneo olimpico di tennis, nella sua edizione di Parigi 2024, sia stato accompagnato da un’enfasi mediatica quasi senza precedenti, è un dato di fatto. Sarà perché avrebbe rappresentato il canto del cigno di Andy Murray – che già aveva dichiarato che questa sarebbe stata la sua ultima volta con la racchetta in mano da professionista – o perché era (stato) l’obiettivo designato per il finale di carriera di una leggenda come Rafa Nadal.
Ma un altro campione, un’altra leggenda di questo sport, ha fatto di tutto per essere al meglio delle condizioni psico-fisiche a Parigi 2024. L’ossessione per alzare al cielo l’unico trofeo che manca, coincidente però con quello che sotto sotto la sua Serbia si aspetta da sempre, è ora lì. A portata di mano. Manca ormai una sola partita, la più difficile. Contro un rivale più giovane di ben 16 anni. Uno che in meno di un mese e mezzo ha messo a segno un’accoppiata riuscita a pochissimi nella storia del gioco.
Novak Djokovic darebbe forse indietro una buona parte dei titoli conquistati in una carriera da tramandare ai posteri pur di vincere la finale del torneo olimpico. Dopo l’autoeliminazione di Jannik Sinner, out per una fastidiosa tonsillite, il serbo troverà sulla sua strada colui che a sua volta è pronto, anche sul terreno della kermesse a cinque cerchi, a ripercorrere le orme del suo idolo e mentore – e di cui è ormai l’erede designato – Rafael Nadal.
Djokovic esalta Alcaraz e “snobba” Sinner
A proposito della leggendaria sfida in programma con Carlos Alcaraz, il nativo di Belgrado ha parlato in conferenza stampa delle sue aspettative e del suo stato di forma. Ma anche del valore del suo rivale. Nole ha detto la sua su un aspetto che i tifosi di Sinner, verosimilmente, non gradiranno.
“Carlos ha vinto il Roland Garros e Wimbledon, dove mi ha battuto in finale abbastanza nettamente. Ha raggiunto la finale qui a Parigi senza perdere un set. Voglio dire, l’ho fatto anch’io, ma penso che per come sta giocando, sia sicuramente il favorito. Ma sono le Olimpiadi, credo che sia una sfida per tutti“, ha esordito il 24 volte campione Slam.
“Non mi considero io il favorito in finale, perché Carlos Alcaraz ha dimostrato di essere il miglior giocatore al mondo in questo momento“, ha sentenziato Nole, che poi ha chiosato: “Non ci affrontiamo sulla terra rossa da un po’, penso che l’unica volta che abbiamo giocato qui sia stata la semifinale dell’anno scorso del Roland Garros. Mi sento un giocatore diverso rispetto a Wimbledon, ora mi sento più sicuro di me stesso e delle mie possibilità in finale“.