Roma, De Rossi: “Dovbyk? Non volevo sforzarlo”

Al termine dell’amichevole pareggiata per 1-1 contro l’Olympiakos, il tecnico della Roma Daniele De Rossi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in zona mista. Ecco le sue parole:

Roma, De Rossi sulla gara e Abraham

Cosa le è piaciuto di più e di meno tra primo e secondo tempo?
“Abbiamo fatto cose buone, altre meno. Quello che mi è piaciuto meno è che siamo andati troppo spesso dal portiere, è importante andarci per tirare fuori gli avversari, ma quando poi ci vengono a prendere è pericoloso giochicchiare in quella zona del campo. Miglioreremo, il campo era buono ma un po’ lento e non era facile trovare soluzioni, anche se ci siamo riusciti a volte”.

Abraham?
“Ha fatto la gara come quella degli altri, non è facile essere brillanti 45 minuti. Dovevo far giocare tutti quanti e ho fatto delle sostituzioni, ma non l’ho visto male”.

Su tifosi e modulo

I tifosi?
“Fantastici, sapevamo che ci sarebbe stata la loro risposta. Siamo contenti, i due acquisti sapevamo portassero tanto entusiasmo. Ci era mancato giocare davanti al nostro pubblico”.

Il 4-2-3-1?
“Sì, dobbiamo lavorare di più e più forte. Dobbiamo far sì che i nostri automatismi si possano alternare con il 4-2-3-1 e le altre soluzioni. Dipende dall’avversio, dalla partità, da come dobbiamo difendere, togliere un centrocampista può essere talvolta un rischio”.

Sui singoli

Le Fée?
“Mi piace come giocatore. A proposito delle voci di mercato, da giugno ad oggi ci sono mille nomi che escono ogni giorno, tutti abbiamo comprato e tutti abbiamo venduto. Noi siamo sereni, nessuno mi deve conquistare. Tutti pensiamo che sia un giocatore importante, se avesse giocato un pochino meno bene oggi saremmo contenti perché sappiamo il suo valore, meglio però che giochi sempre come fatto oggi. Enzo è arrivato prima degli altri, forse anche questo è un vantaggio, siamo contentissimi di lui”.

Com’è stato poter schierare insieme Dovbyk, Soulé e Dybala?
“Soulé non aveva giocato ancora, Dovbyk non lo volevo far sforzare troppo. Cerco di incastrare sempre le cose, ma la volontà era quelli di vederli ed è una soddisfazione. Non è detto che giocheranno sempre insieme, ho una società alle spalle che fa questi investimenti. Sono colui che ha più pazienza in questa città, perché so che c’è una società che vuole fare le cose fatta bene e arriveranno altri giocatori così.Chi giocherà non è importante, è importante che a fine anno non ci siano differenze tra i giocatori in campo e in panchina”.

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