Novak Djokovic senza peli sulla lingua dopo il forfait di Sinner alle Olimpiadi: ecco le sue parole di fuoco in seguito all’esordio olimpico
Reduce dalla sconfitta in finale a Wimbledon, Novak Djokovic si è presentato alle Olimpiadi di Parigi con grande voglia di continuare a rappresentare uno dei principali protagonisti della scena mondiale. Come del resto lo è sempre stato dentro e fuori dal campo nell’ultimo ventennio, facendo parlare i risultati e mai tirandosi indietro dinanzi ad argomenti potenzialmente scomodi. Ne sono testimoni la netta vittoria all’esordio e le successive dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa, che molto da vicino riguardano il forfait di Jannik Sinner.
Se per quanto riguarda il successo al debutto su Matthew Ebden c’erano pochi dubbi, un po’ più di scalpore lo hanno generato le risposte di Nole quando il serbo è stato chiamato ad esporsi su una tematica in particolare, quella relativa ai ritiri dalla manifestazione.
L’argomento tiene banco da diversi giorni tra appassionati ed addetti ai lavori in virtù di un aspetto preciso: la regola in base alla quale un tennista che annuncia il proprio forfait può essere sostituito solo da un altro tennista già impegnato a Parigi.
Olimpiadi e ritiri, Djokovic non le manda a dire: l’attacco del serbo
Un regola che ha ‘costretto’ lo stesso Ebden – ottimo doppista, ma ritiratosi dal singolare da oltre due anni – ad incassare un ko quasi umiliante da Djokovic e che ha ‘impedito’ a Berrettini di prendere parte alle Olimpiadi nonostante uno stato di forma semplicemente straordinario. A tal riguardo, Nole non ha avuto peli sulla lingua: “Non capisco queste regole, non mi sembrano logiche. Perché quando qualcuno si ritira dal singolare, deve giocare uno che gioca il doppio? Non mi sembra giusto”, ha affermato. Poi la sua critica si è fatta ancora più piccata.
“C’erano tanti giocatori di singolare che avrebbero potuto prendere quel posto. Probabilmente lui (Ebden, ndr) non si è neanche mai allenato in singolare negli ultimi due anni, era ufficialmente ritirato. Non dev’esser stato bello per lui scendere in campo in queste condizioni”, ci ha tenuto a sottolineare il 24 volte campione slam. Quest’ultimo, infine, ha rincarato la dose facendo riferimento a quanto avvenuto in casa azzurra: “Non capisco, spero che l’ITF rivaluti il regolamento. Anche nel caso di Sinner, Berrettini ora che sta bene fisicamente avrebbe potuto prendere il suo posto”.
Come noto, infatti, lo slot lasciato vuoto da Sinner – ritiratosi per una forte tonsillite – è stato occupato da Andrea Vavassori: un ottimo tennista, anche in singolare, ma anni luce distante dal livello mostrato da Berrettini sulla terra rossa di Gstaad e Kitzbhuel. Insomma, come prontamente evidenziato da Djokovic, i vertici del tennis mondiale dovrebbero quanto meno avviare una riflessione sulla bontà della norma attualmente in vigore.