Finalmente mercato. Le ultime 24 ore hanno dato un segnale chiaro ed incontrovertibile di come le trattative siano finalmente entrate in una fase non solo calda, ma anche decisamente ricca di colpi di scena.
Il più importante riguarda la Roma, e fa riferimento al concreto tentativo dei giallorossi di arrivare al Pichichi della Liga Artem Dovbyk, dopo avere impostato il colpo Soulé.
Il retroscena che garantisce fiducia ai giallorossi parte da lontano: da un anno fa, quando gli agenti del bomber ucraino concordarono con Pere Guardiola (fratello di Pep e uomo di riferimento del Girona) una clausola rescissoria da 40 milioni di euro pur avendo portato il promettente attaccante al Girona ad un prezzo di sostanziale saldo.
In quel contesto strapparono al Presidente del club e fratello d’arte anche una promessa: quella di liberare il loro assistito ad un prezzo anche più basso in caso di proposta gradita al diretto interessato e soddisfacente per le casse della società.
Una condizione che si è verificata con l’Atletico Madrid, spintosi ad un’offerta di poco superiore ai 30 milioni di euro condita però dalla preferenza assoluta dello stesso Dovbyk. A quel punto, quando tutti i tasselli del puzzle parevano combaciare quasi perfettamente, scatta il colpo di scena. Il Girona non accorda la cessione del suo attaccante pretendendo il pagamento della clausola per intero, ed alzando oltre la soglia il livello di tensione tra tutte le parti in causa della trattativa con i Colchoneros.
In questo varco si è inserita la Roma: con la presenza di un intermediario fissa nella Capitale per studiare la struttura di un possibile assalto, ed arrivando a strappare anche il via libera ad intavolare una trattativa allo stesso Dovbyk, disposto a prendere in considerazione proposte differenti rispetto alla sua preferenza originaria.
Gli sviluppi successivi sono quelli raccontati nelle ultime ore, con una offerta al rialzo pronta da parte dei giallorossi, disposti ad avvicinarsi agli agognati 40 milioni sino a sfiorarli, ma con tanto di bonus inseriti nel deal, e non bonificandoli in un’unica soluzione. La fiducia a Trigoria cresce, e De Rossi spera di mettere in cantiere l’impazienza delle settimane passate accogliendo prima Soulè e poi il 9 desiderato.
Ad onore di cronaca, va sottolineato come gli sviluppi e gli ulteriori colpi di scena siano ancora decisamente possibili, compreso un ritorno in campo dell’Atletico Madrid. Lo capiremo nelle prossime ore, ma la Roma fa decisamente sul serio.
Chi non ha visto ancora decollare la sua estate è invece l’Inter. Sia per la consapevolezza di essersi mossi in anticipo dall’alto della superiorità palesata lo scorso campionato, che per le due correnti che albergano in società. Una differenza di vedute che al momento non prevede sbocchi imminenti. In casa Inter si ragiona sulla strada da seguire per andare a rafforzare la retroguardia dopo il KO occorso a Buchanan, con da una parte il management e Simone Inzaghi che gradirebbero una soluzione ponte d’esperienza per completare la rosa garantendo affidabilità già dall’immediato, e dall’altra la proprietà targata Oaktree che al contrario preferirebbe un investimento anche maggiore a livello di cartellino che possa però essere suffragato da un percorso di crescita in grado di far lievitare con il tempo il valore dello stesso.
Non si registrano passi avanti sostanziali per Kiwior, che sarebbe in grado di unire le esigenze dell’una e dell’altra parte, ma che avrebbe un costo di molto superiore rispetto alle risorse che la proprietà americana sembra disposta a mettere in campo senza cessioni effettuate.
Ed allora si prosegue il momento di valutazione delle tante alternative piovute sul tavolo di Piero Ausilio, in attesa dell’occasione migliore da cogliere.
Per il reparto avanzato, l’unica possibilità di interventi è legata alla duplice partenza di Correa ed Arnautovic. Senza l’alleggerimento del monte ingaggi conseguente a queste due uscite, è difficile che venga data la luce verde per l’inserimento di un nuovo innesto in grado di variegare le soluzioni a disposizione di Inzaghi. Ed allora anche il destino di Valentin Carboni potrebbe mutare radicalmente: l’ultima proposta dell’OM raccontata da Alfredo Pedullà soddisfa i nerazzurri che manterrebbero con la recompra il controllo sul destino dell’argentino. Al ritorno del diretto interessato dalle vacanze post Copa America si potrebbe concretizzare l’incasso che andrebbe a iniziare a costruire il tesoretto per l’obiettivo Gudmundsson.