Non è il momento dei riepiloghi, mancano 40 giorni scarsi alla conclusione del calciomercato (un’eternità). Ma si può tranquillamente dire che in colpevole ritardo è la Roma, persino se dovesse consegnare nelle prossime ore (giorni) Soulé a De Rossi. Gli allenatori, appunto: siamo tutti bravi quando dobbiamo giudicarli e criticarli, ma se al 23 luglio il cantiere è apertissimo bisogna solo pensare che loro non sono maghi, piuttosto vanno in panchina e cercano di risolvere i problemi. Se tu non gli hai ancora dato il 70 per cento dell’ossatura a poche settimane dall’inizio della stagione, se li costringi a giocare le amichevoli con quelli della Primavera, beh non puoi certo dire di essere Speedy Gonzales, piuttosto viaggi in seconda o terza marcia.
Chi non ha di questi problemi è l’Inter che può correre il lusso di farsi soffiare Cabal sotto il naso senza per questo doversi strappare i capelli. Ci sarà tempo per inquadrare l’identikit giusto, se fosse Kiwior sarebbe la soluzione migliore. Sono troppi 20 milioni e passa se l’Arsenal dovesse fare resistenza sul prestito con diritto di riscatto? Beh, bisogna pensare che il prezzo lo fa il mercato, non certo tizio o caio al bar dello sport. E comunque se la stessa società ha speso quella cifra appena la scorsa estate, regalare un anno dopo sarebbe un suicidio in piena regola anche se stai per accogliere un certo Calafiori. L’Inter capirà presto cosa vorrà fare da grande Correa, se davvero l’OM si svenerà per Valentin Carboni (ma l’idea è quella di mantenere il controllo del cartellino). Poi penserà a qualche investimento, tutte cose da verificare. Ma se il 75 per cento del tuo mercato lo hai fatto a gennaio, non si può certo disquisire su quel 25 che manca (facciamo 15 o 20, nel frattempo è arrivato il portiere Martinez) soltanto per il gusto di travestirsi da criticoni innati.
La nuova e rivoluzionata Juventus sta nascendo bene, se presto Todibo e Koopmeiners dovessero aggiungersi ai quattro acquisti già completati sarebbe davvero un bel vedere. E il centrocampo diventerebbe uno dei più lussuosi e assortiti non soltanto d’Italia, a meno che qualcuno non voglia disquisire su Douglas Luiz e Khephren Thuram. Il Milan ha convocato Cardinale per andare a dama sul doppio fronte Pavlovic e Fofana, consiglieremmo di insistere su Samardzic perché aggiungerebbe una pennellata di classe pura a quel centrocampo che cerca sempre soluzioni fantasiose alla vigilia di una stagione che viene definita “massacrante”. Su Fofana le voci di una richiesta di 35 milioni e di un inserimento Manchester United sono di due giorni fa, sarebbe delittuoso farsi scappare un centrocampista che ha sposato il Milan da tempo, sapendo che poi le trattative vanno chiuse tra i club. E Antonio Conte cosa fa a Napoli? Impera, come se fosse lì da sei mesi abbondanti. Si è insediato, si è ambientato, ha preso il comando delle operazioni come se fosse un manager conclamato capace di risalire le correnti. Adesso dategli il “figlio” Romelu perché si può vivere senza Osimhen, rispettando vecchi patti, a condizione che Lukaku torni da papà. Certo si potrebbe fare anche a metà agosto, ma se accadesse prima sarebbe meglio. Vedi De Rossi e la Roma: gli allenatori vanno supportati e non abbandonati al primo incrocio dopo essere passati con il rosso.
Un’ultima cosa: si disquisisce su James Rodriguez e sul futuro, rescindendo con il suo attuale club potrebbe essere l’ora di firmare per chiunque. L’altra sera ne abbiamo parlato a Sportitalia, anche io mi unisco al coro governato da chi vorrebbe vederlo in Serie A. Lui stava per abbracciare Ancelotti a Napoli un po’ di anni fa, poi quella trattativa andò a quel paese malgrado fosse la prima scelta di Carletto. L’ingaggio sarebbe troppo alto? Qui volano 30 milioni per un cartellino, quindi la morale è semplice: pagateglielo, io al massimo posso contribuire con 10 euro (di più non posso).