La Juventus ci ha provato ma perde il calciatore più forte dell’ultima stagione bianconera. Certamente non si può pregare nessuno a restare e neanche è bello fare aste con le mamme dei calciatori che come unica fortuna hanno quella di aver fatto nascere un bambino bravo a giocare a calcio. Sta di fatto che la Juve perde Rabiot, un pezzo importante del centrocampo bianconero che sarebbe stato perfetto anche nello scacchiere di Thiago Motta; ancor di più che in quello di Allegri. Rabiot, però, aveva in testa altro. Soldi, carriera e un altro campionato. Sogna il Real di Mbappè ma forse dovrà “accontentarsi” dell’amata Premier. La serie A inizia a star stretta ai grandi nomi, questo accade già da un pò. Giuntoli avrebbe voluto trattenerlo ma non c’erano le condizioni per un altro matrimonio con la Signora Rabiot. Buon per Cristiano. Sta nascendo comunque una squadra forte e competitiva. Con o senza Rabiot. Il lavoro della Juventus non è ancora finito ma la strada intrapresa è quella giusta. Forse non sarà da scudetto al primo colpo ma, di questo passo, l’Inter dovrà comunque guardarsi le spalle.
Nel frattempo arrivano segnali dall’inferno. Il Milan inizia a capire che il ritiro è già cominciato e Fonseca non si può mandare allo sbaraglio. I dirigenti rossoneri stanno iniziando a piazzare i primi paletti per il presente (Morata) e per il futuro (Camarda). Morata forse non ti porterà molti più gol di quelli che ti aveva lasciato Giroud però ti porta uguale esperienza e più gioco per la squadra. Lo spagnolo è uno da 12-15 gol se tutto va bene. Il Milan non dovrà fare affidamento solo sui suoi gol ma anche su quelli di Leao e Pulisic. Sarebbe bello se il portoghese si svegliasse un attimo. I rossoneri devono velocizzare la costruzione della squadra. Serve un altro attaccante e due centrocampisti, oltre la difesa da rinforzare come primo punto all’ordine del giorno. Milan indietro alla Juve, nelle previsioni, e anche al Napoli? No, il campo potrebbe dire altro ma questa squadra deve essere completata con calciatori di primo livello. Intanto potrebbe essere la settimana di Samardzic che un anno dopo il bluff Inter potrebbe tornare a cercare casa a Milano. Papà permettendo. Se a Rabiot ci pensa mammà, a Sama ci pensa papà.
Il rinnovo di Camarda, per come si era messa, è un bel segnale per il Milan e per il calcio italiano che rischiava di perdere un altro talentino. Bravo e saggio il suo agente Giuseppe Riso che ha capito sin da subito che il bene del ragazzo era continuare a stare nel Milan. Certo, farlo giocare in serie C non è una scelta felice e sensata. Uno così, seppur giovane, deve respirare l’aria del grande calcio e non finire su campi di Provincia che non ti fanno certo crescere in un anno.
Intanto tra Lega Calcio e Figc è scoppiata la guerra. Il 4 novembre, giorno dell’elezione del Presidente federale, non è cosi lontano. La Lega di serie A chiede maggior potere nel sistema e ha perfettamente ragione. La giostra va avanti grazie ai club e non grazie alla Nazionale che non gioca un Mondiale da quando i miei figli ancora dovevano nascere. Gravina rischia di perdere il potere, dopo aver già perso i consensi popolari e mediatici, ma con le percentuali ha giocato e seminato bene e di fatto resta il candidato più forte. La Lega di A ha il grande difetto che spesso si fa trovare poco unita nelle decisioni che contano ma resta il vero centro del potere e deve avere maggiori autonomie per provare a far andare meglio il calcio.